martedì 28 gennaio 2014

"Sempre i Migliori" ovvero Riflessioni sulla Morte di chi vi è Morto



“sono sempre i migliori quelli che se ne vanno”, un modo di dire che, inevitabilmente, è nei miei pensieri da un po’ di tempo, effettivamente se faccio un rapido censimento di tutte le persone che ho conosciuto e che sono morte, tutte erano veramente persone speciali, che si distinguevano per il loro altruismo e la loro bontà d’animo, quindi questo è uno di quei modi di dire che hanno un reale riscontro nella vita di tutti i giorni, non come per esempio “Dicette il Pappice vicino alla Noce dammi tempo che ti spertoso” che non significa niente, ammenochè tu non sia un Pappice, ma se lo sei per leggere questo blog avresti dovuto sviluppare i pollici opponibili per accendere il Pc, ma se hai sviluppato i pollici opponibili, caro Pappice, perché non ti compri uno schiaccianoci senza che perdi tutto sto tempo a spertusare?

“sono sempre i migliori quelli che se ne vanno” qualche bizzoca amante della chiesa mi ha spiegato che praticamente Gesù chiama a se le persone più meritevoli per farle stare insieme a lui, io capisco pure che Gesù tiene qualche carenza di affetto, effettivamente come figlio unico diciamo che non è stato proprio viziatissimo, in pratica  il papà lo ha mandato ad essere torturato e poi ucciso:

“Gesù a papà lo faccio per la salvezza di tutti i miei figli..”

“ma come tutti i tuoi figli? Ma non sono io il tuo unico figlio?”

“errori di gioventù a papà, tutti gli esseri viventi sono miei figli..”

“ma allora se tieni tutti questi figli perché ci devo andare proprio io a gettare il sangue malamente?”

“vabbè a papà se ci vai poi dopo ti compro quello che vuoi tu”

Quindi ogni tanto Gesù va vicino al padre e gli dice “papà ti arricordi quel fatto della salvezza per tutti, la croce, chella strunzata che mi hai fatto fare e non è servita a niente?.. ja mi sento un po’ solo.. fai morire 20- 30 mila cristiani, che siano di prima qualità però eh, te ne volessi uscire con qualche testimone di Geova o qualche juventino?!..”.

“sono sempre i migliori quelli che se ne vanno” che poi per essere precisi dovrebbe essere “sono sempre i migliori quelli che se ne vanno prima” perché in un modo o nell’altro, prima o poi, tutti quanti ce ne dobbiamo “andare”,  quindi la  differenza sta nel tempo, cioè c’è chi se ne va prima e chi dopo, chi ha più tempo a disposizione e chi meno, e nessuno sa ovviamente a quale categoria appartiene, ma allora perché sprechiamo la maggior parte del tempo che abbiamo a disposizione? Invece che ne so di andare al mare o in campagna, o a trovare un amico, barattiamo il nostro tempo per soldi, pigrizia, orgoglio, facebook.. ecc..

Io poi quando ero più giovane me li facevo questi problemi esistenziali, poi verso i trent’anni mi sono detto ma chi spaccimma me lo fa fare? E mi sono comprato un IPhone. Ho pensato che se il mondo va a puttane a questo punto io almeno un bucchino me lo faccio fare.

Prima di comprare l’Iphone però mi capitava di chiudere gli occhi e pensare, per esempio mi figuravo il pianeta terra in mezzo al nulla, sempre più piccolo nell’universo, poi mi figuravo tutti le migliare e migliare di vite che lo hanno abitato, animali, piante, uomini, donne, chi è morto giovane, chi è morto ucciso, chi ha avuto idee che hanno cambiato la vita di tutti, chi ha creato opere d’arte, chi ha fatto una vita di merda ed è morto nell’attesa che le cose migliorassero ecc.. poi pensavo al padreterno quando ha creato tutto questo fattoapposta, il primo giorno i cieli e la terra, il secondo giorno le piante, la frutta e la verdura (non si sentiva tanto bene quel giorno), il terzo giorno gli animali, i puorchi e gli insaccati, il quarto giorno il caffè e il limoncello, il quinto giorno i dessert e il sesto giorno creò l’uomo a sua immagine e fetente di famma (ah già, mi sono dimenticato di dirvi che il padreterno ha creato l’universo nella sua prima settimana di dieta, perciò esistono un sacco di cose buone). Ho sempre pensato: e se il Padreterno il settimo giorno si fosse riposato; la pasta al forno, le partite ecc.., poi verso sera avesse pensato “ ma famm verè che mi sono firato di fare..” fosse andato a scoperchiare il cupierchio dell’universo e avesse pensato “ua, a verità, ieri mi pareva meglio, ma che spaccett aggio cumbinato..” e avesse schiacciato l’universo tra il pollice e l’indice come una bolla di pluribol, che quello quando inizi poi non riesci a smettere (secondo me i dinosauri si sono estinti così). A quel punto la vita come la conosciamo non sarebbe mai esistita, come il calciomercato invernale per Bigon, niente di niente, né io, né tu, nessuno. Magari tu sei uno di quelli che non crede nel padreterno, ancora peggio, tienimi che ti tengo, praticamente la vita è il frutto di tutta una serie di coincidenze incredibili, inizialmente c’era il nulla, poi il 31 dicembre di svariati milione di anni fa verso mezzanotte si è sentito “tà….tàtà…tàtà…tà…tàtàtà…tàtà…tàtàtàtàtà………………….BUM!!” e si è creato l’universo, all’inizio c’erano sono tanti scogli che vagavano in cerca della capa di un centravanti argentino, a un certo punto questi scogli si sono tuzzati (passo prima io, passi prima tu, oh o’ scè tengo la precedenza, chi so io chi si tu ecc..) ed hanno formato una palla di fuoco, questa palla un certo punto si è raffreddata ed era abitata solo da batteri, poi i batteri si sono scocciati di battiare e si sono menati in mare, pure perché su un ex palla di fuoco fa veramente caldo, e lì sono diventati plancton, dopo un po’ pero i plancton si sono resi conto della figura di merda di nome che tenevano e sono diventati pesci, dando inizio alla prima era dei doppi sensi, quando poi dopo qualche milione di anni le battute tipo “par o’ pesc” ecc.. non facevano più ridere i pesci si sono menati sulla spiaggia e sono diventati rettili, a un certo punto però i rettili si sono sfastriati di mangiare insetti (uh marò e addò so asciut mo’ gli insetti? Che t’aggia ricere… sarà plancton che ha messo le scelle) e sono diventati zoccole, la seconda era dei doppi sensi, poi scignie, poi femmine e infine uomini. Quindi se praticamente mentre il mondo era ancora una palla di fuoco fosse passata di lì un pietra pomice vagante e lo avesse sfondato a quel punto la vita come la conosciamo non sarebbe mai esistita, come le sconfitte meritate per Mazzarri, niente di niente, né io, né tu, nessuno.

Sarà stato il fummo di quarta scelta, ma io quando pensavo a tutte queste cose mi girava un poco la testa e avevo come un senso di smarrimento, però poi dopo il fatto che si fosse bruciata la batteria della macchina non mi sembrava così un dramma come credevo, e vivevo un poco meglio.

“sono sempre i migliori quelli che se ne vanno” che poi io ho sempre creduto nella psicosomatica, cioè credo fermamente che il pensiero possa condizionare concretamente e gravemente la salute del corpo, per esempio a me mi fa sempre male il culo, sono andato dal dottore che mi ha detto che a causa dello stress tengo un ipertono dello sfintere anale, praticamente i muscoli del buco del culo si sono nzerrati e per per cacare devo sforzarmi più del normale, e ciò provoca jastemme e dolore. Effettivamente se ci penso ultimamente, metaforicamente parlando, sto pigliando parecchi cazzi in culo, allora forse psicosomaticamente il mio organismo ha reagito stringendo eccessivamente le pacche fino a far diventare questa autodifesa incoscia patologica. Quindi praticamente le persone buone e altruiste, “i migliori” che se ne “vanno via” prima degli altri, secondo me hanno semplicemente adottato uno stile di vita sbagliato, l’altruismo appunto, che psicosomaticamente nella schifezza di  società odierna che ci ritroviamo può portare anche a patologie gravi e addirittura alla morte prematura. Pensare agli altri prima che a se stessi può essere mortale.

Quindi consiglio a tutti voi, anche se magari per vostra natura non siete portati a farlo, siate i “peggiori”, adeguatevi alla cattiveria umana, allenatevi quotidianamente alla cazzimma, che sennò va a finire non solo che lo prendete sempre in quel posto, con annessi bruciori di mazzo, ma alla fine morite pure prima di tutti gli altri pezzi di merda che vi circondano.

venerdì 24 gennaio 2014

Ma che Spaccimmo ti Sei Chiavato Ncuollo?



Salve sono Enzo Piccio, noto fecato anoressico nato a Milano e trasferitosi a San Giuseppe Vesuviano, capitale europea della Moda, sono un life stylist, cioè non capisco niente di moda, come si potrà evincere dai vestiti imbarazzanti che indosso, ma sono bravo a umiliare le persone povere ed a fare i chionzi, qui a RealTime però mi pagano principalmente per fare la parte del femminiello sbattuto come nei film di Lino Banfi negli anni 80.
Benvenuti alla prima puntata di “ma che spaccimmo ti sei chiavato ncuollo?” versione partenopea di “Ma come ti vesti?” infatti dopo il grande successo del “Boss delle Cerimonie” i produttori di RealTime hanno capito che Napoli e provincia potevano essere un enorme risorsa per i  programmi per casalinghe analfabete che di solito mandano in onda e hanno deciso di produrre tutta una serie di programmi televisivi che hanno principalmente lo scopo di umiliare i napoletani, però in modo palese, non come fanno in tutti i telegiornali nazionali tutti i giorni.
Oggi siamo nel delizioso quartiere “Carceri” di Torre Annunziata da dove Marianeve ci ha chiamato per andare in soccorso di suo cognato Michele, disoccupato con piccoli precedenti penali, detto A’stang, anche se ci hanno spiegato che non è una Twittstar ma il simpatico nomigliolo gli è stato affibbiato dagli amici nello spogliatoio della palestra.. interessante.. Marianeve perchè ci hai chiamato:
“Ua quello Michele si veste come un zamfaro, mi pare un polacco, ogni tanto viene pure vicino a me a fare il rattuso, ma io gli dico sempre “michè ma se mi vuoi mettere una mana sulla zezza almeno vestiti un pochino meglio” ca po se lo sa mia sorella che quello fa il rattuso lo sbatte fuori di casa, però io gli voglio bene, aiutalo tu Enzo! Peppiacere!”.
Certo Marianeve! Siamo qui apposta! Ma andiamo a fare una sorpresa a Michele sul posto di lavoro, un pittoresco cantiere edile abusivo alle pendici del Vesuvio.
Eccolo Michele mentre sta mischiando il vriccillo e la puzzulana nella betoniera! Nascondiamoci dietro a quel furgone Lupetto vintage del 1965..cosi lo facciamo prendere uno spanteco!
“MICHELE…MA CHE SPACCIMMO TI SEI CHIAVATO NCUOLLO!!”
“marò… ma tu è passà tanta guai!!”
“ciao Michele sono Enzo Piccio siamo qui per rifarti il look!!”
“ricchiò mo si nun te vai te pigl ca pala!”
“ma no Michele i tuoi amici ci hanno chiamato per venirti in aiuto!”
“sienT.. a me e’ ricchiun me fann schif! Perché non ve ne tornate al paese vostro!”
“Michele abbiamo qui per te una carta di credito con 1500€ per fare tutto lo shopping che vuoi!”
“niendimeno quello io ti segue sempre, è la mia trasmissione preferita, sient O’ fecà nun me può da a sord sti 1500€ che teng a pavà assicurazione do Transalp! Fa na cosa me ne raje 1000€ chill’at 500€ te pigl tu e nun dicimm  nient a niscun!”
“ma che simpatico il nostro Michele! Dai vieni con noi che ti imparo un poco a campare zanfaro!”
“dai vabbene.. il tempo che finisco questa cammisa di stucco e vi raggiungo!”
“senti Michele toglimi una curiosità ma come mai ti chiamano A’ Stang?”
“ sient Viciè nun accummincià a fa o’ ricchion pecchè io per 1500€ nun t’o romp o cul…almeno 2000€”
“azz.. parliamone con calma.. regia mandate una piccola pausa pubblicitaria.. dicevi Michele .. 2000€.. interessante..”

SPOT “IL BOSS DELLE CERIMONIE”

Intro con tantantelle in sottofondo “i matrimoni quelli veri li sanno fare solo a Napoli!”
Stacco musica con “je senz e te nun pozz sta perché tu m’appartien” di Gianni Celeste… primo piano conchiglia con insalata di mare… stacco su gente che balla sui tavoli coi fazzoletti in mano… sfilata di camerieri che trasano con il rostbeef ai funghi… sposa con vrenzole che abballa la macarena con vecchi rattusi palesemente mbriachi… primo piano duetto Mauro Naldi e Ida Rendano….stacco su criaturi che si abboffano di mazzate e cadono nella piscina…
Cambio musica con “E’ Bell o’ magnà” di Mario Merla… Don Antonio nel suo studio.. sopra alla scrivania ci sta una riproduzione in scala 1:2 della pietà di Michelangelo in marmo di Carrara  con Concetta Mobili al posto della Madonna e Pino Mauro al posto di Gesùcristo… “quello lo spirito è quello di apparare quante più figure di merda possibili” … rissa con accoltellamento durante aperitivo a buffet… stacco su dei Rom che passano da fuori al ristorante ed escalmano: “uamen re zincar!” … balli gruppo con dragqueen… primo piano torta a forma di camionetta della polizia penitenziaria…Alberto Selly che fa la linguaccia in telecamera ….  fuochi d’artificio con gente che spara in cielo con i kalasmikov… “tutti i venerdi alle 23 solo su RealTime” 
   
Eccoci tornati a “che spaccimmo ti sei chiavato ncuollo” (Enzo Piccio che cammina con le cosce un po’ lasche e Michele A’Stang che conta una mazzetta di 50€)
Allora Amò.. volevo dire Michele.. ecco il tuo primo Outfit per la fatica…

OUTFIT FATICA



Cominciamo dagli accessori:
Baschetto in pastic white optical  
sunglasses modello Magnum P.I.
Cintura Pochette scamosciata con triplo tascone dove puoi riporre comodamente tutto l’occorrente per  la tua giornata lavorativa: la vesellina, il Lobello, e nella tasca impermeabile la marenna Provolone Salame e mulignanelle sott’uoglio che quelle sperciano.
Smanicato cobalto in flanella stile nineteens che oltre a dare libero sfogo al sudore ascellare mette in risalto questa meravigliosa pelamma che tieni mpietto.
Pantaloni in denim strach 9 oncie con perline di stucco che danno quel tocco di vissuto altrimenti i tuoi amici a lavoro potrebbero pensare che tieni i soldi e ti cominciano a schifare.
Stilave CountryWestern color tortora  con punta a spillo per scamozzare comodamente i scarrafuni negli angoli di muro.


OUTFIT TEMPO LIBERO OVVERO DOMENICA, MESSA, CENTRO SNAI, PANE DI CONTRABBANDO, PASTICCERIA, CASA DELLA GNORA, CENTRO COMMERCIALE



Fusciacca annodata al collo rosè o glicene.
Polo light yellow oppure a scelta pistacch green con passature in blu navigare, rigorosamente col colletto alzato per l’aria condizionata del centro commerciale sulla cervicale.
Pantaloni JumpHole in glicine camuflage oppure rosa scagnè con risvolti a vienetens che ti valorizzano queste splendide caviglie che hai, da indossare ad altezza ombelico mi raccomando che è il trend del momento, con cintura in pelle di immigrato intrecciata a mano da aristocratici falluti.
Hogan verde vuommeco oppure Fucsian che danno quel tocco di colore che manca per non passare inosservati.


OUTFIT SERATA IN DISCOTECA



Qui puoi dare sfogo a tutta la tua mascolinità.
Top total black con scollatura fungè con questi elegantissimo effetto ammappicciè sull’addome per nascondere qualche chiletto in più, ma tanto a me piaci così.
Tutù sempre in total black con questi volant in tulle che mettono in risalto le coscie.
Leggins a righe black&white con questa lieve trasparenza da indossare rigorosamente dopo aver fatto una ceretta per non avere l’effetto ciuffettino sparso.
Decoltè Silver con tacchi da 23 cm. Comodissime e praticissime.
E come accessorio questo elegantissimo bancariello per vendita tabacchi in mogano con nastrino fascicollo in raso che se casomai incontri a qualcuno che ti conosce puoi fare sempre finta che hai perso il lavoro e stai arrangiando sostituendo il trans che di solito vende le sigarette tavolo per tavolo. 

Ma adesso andiamo a vedere cosa ne pensa la tua famiglia di questo tuo cambiamento:
“signori ecco a voi il nuovo Michele!!”
La mogliera che vommeca, la gnora che sviene, il cainato che caccia la pistola..ecc…
Marianeve:  “Michè ma che cumbinat??”
Michele: “sono cambiato mi sento veramente diverso adesso…”
Marianeve: “ja michè nun fa accussì … miettem na mana ncopp a zizza??!!”
Michele: “noooooooo.. chi schif..”
Bravo Michele finalmente sei diventato veramente Trendy e anche un po’ Cool.. arrivederci alla prossima puntata di “MA CHE SPACCIMMO TI SEI CHIAVATO NCUOLLO!”




 

martedì 21 gennaio 2014

Cronache da un Funerale



“condoglianze..”

“grazie..”

Smack smack

“chi è chist?”

“Chist è Ciccillo il cugino di Zio Tonino..”

“Ma Zio Tonino chi?”

“il Marito di zia Carmela…”

“Ma Zia Carmela quella che è morta l’anno scorso?”

“no Zia Carmela quell’altra…  quella viva..”

“perché teniamo pure una Zia Carmela viva?”

“..quasi viva…”

“uè..Enz..Pepp…no Ciro..condoglianze”

“grazie..”

Smack smack

“chist m’ho ricordo oì…”

“questo è quello che vende le mozzarelle qua sotto…”

“ah pirciò m’ho ricordo..”

“Condoglianze..”

“Grazie..”

Smack smack

“ma chi era Antonio?..”

“è vist comm sa fatt?”

“come mai.. che ha passato?”

“quello sta chin e corn…”

“mi dispiace è un bravo ragazzo…”

“ciro condoglianze!!”

“uè!! Grazie!!”

Smack smack

“ma come è successo?”

“e niente .. a un certo punto ha chiuso gli occhi…non respirava più..”

“marò.. coraggio coraggio…”

“stamattina stava anche meglio… ha mangiato..”

“eh.. quella è la miglioria della morte.. e quanti anni aveva?”

“88..”

“ah…”

“eh…”

“che poi io figurati non sapevo niente.. mi ha chiamato mia mamma stamattina.. e me l’ha detto..”

“nun te preoccupà figurati…”

“quella voleva venire pure Giovanna.. ma sai com’è.. i bambini .. la scuola..”

“si si lo so .. figurati…”

“quella ieri gli è andato pure uno addosso col motorino..”

“veramente?.. vabbè tuttapposto? Niente di grave?”

“eh..diciamo.. mo chiama l’assicurazione, fai la lettera, nu guaio insomma..”

“coraggio .. coraggio..”

“grazie..”

smack smack..

“uè non trovo a tuo padre .. ci fai tante condoglianze… che io devo andare dal barbiere..”

“vabbè..”

“condoglianze…”

“grazie…”

Smack smack

“non mi dire niente ma io non la vado a vedere.. mi fa impressione..”

“no figuratevi…”

“ma come è successo?”

“ha mangiato pure stamattina…”

“la miglioria….”

“.. infatti.. poi ha chiuso gli occhi e non respirava più..”

“quasi quasi la vado a vedere..”

“vabbè se vi fa impressione lasciate stare..”

“no vabbè mo vado..”

“ma se non ve la sentite…”

“vado un attimo..”

……

“marò sembra che dorme…”

“ e si… una persona immobile in un letto con gli occhi chiusi può dare quella impressione…”

“marò che impressione…”

“Uè…condoglianze..”

“grazie…”

smack smack

“mi è dispiaciuto tanto..”

“ e lo so lo so…”

“quella tua nonna era una grande femmina!..”

“e lo so lo so..”

“le volevo veramente bene..”

“e lo so lo so…”

“ è stata la mia maestra di cucito da giovane.. mi ha insegnato tutto..”

“e lo so lo so..”

“ a proposito adesso penso che la macchina da cucire non vi serve più…”

“guardi mo come mo non le so dire…”

“no vabbè se proprio la dovete buttare.. quella la mia non va più tanto bene…”

“guardi veramente non so cosa dirle..”

“ah….ho capito…. Tuo fratello addò sta??!!… ci volevo fare le condoglianze..”

“sta di là…”

“con permesso..”

“prego.. prego..”

“Rafè..!!!”

“ch’è Ciro?”

“nzerra la macchina per cucire di nonna…”

“uh e perché??”

“ e arap l’uocch!!”

“Uè..Ciro.. Tuttappost??”

“……………………..”

“ma com’è successo?”

“e niente.. a un certo punto non respirava più.. ha chiuso gli occhi…stamattina stava anche meglio.. ha pure mangiato”

“e quella è la miglioria della morte..coraggio coraggio..io proprio mo l’avevo vista…e sembrava che stava bene..”

“veramente è già un po’ di tempo che stava male..”

“ma io mo proprio l’ho vista..”

“veramente.. saranno almeno 6 mesi che non usciva di casa..”

“eh infatti io mo l’avevo vista.. saranno state 2-3 settimana fa.. stava bene..”

“forse l’avete scambiata per qualcun'altra..”

“no no .. io proprio mo l’ho vista che stava bene.. ma sarann 2-3 mesi fa al massimo..”

“non vorrei insistere.. ma ritengo improbabile che abbiate visto a mia nonna negli ultimi 6 mesi da qualche altra parte che non sia il letto dove ha buttato il sangue …”

“vabbè tu mo stai sconvolto… ti capisco..”

“Uè guagliò…condoglianze..”

“grazie…”

Smack smack

“sono corso appena ho saputo..”

“grazie.. grazie..”

“appena ho saputo ho preso la macchina e sono corso..”

“grazie … grazie..”

“Corso mo.. senza esagerare che quella la macchina sta ancora in rodaggio..l’ho comprata il mese scorso.. va na bellezza..”

“mmm..”

“e si quella la macchina vecchia ormai era da rottamare.. poi questa tiene l’impianto a gas così ammortizzo la spesa…”

“mmm..”

“quella vecchia mica l’ho buttata eh..? noooo quello Claudio mo si è preso la patente gli faccio fare un po di pratica..”

“mmm..”

“ma l’ha vuoi vedere?”

“che cosa?”

“la macchina nuova!”

“.. in verità zio non mi posso muovere .. sai com’è..”

“vabbuò due minuti..”

“non credo sia il caso…”

“ah… vabbè.. tuo fratello addò sta??... ci volevo fare le condoglianze..”

“di la.. di la…”

“con permesso..”

“prego.. prego..”

“ciao Ciro condoglianze..”

“grazie…”

Smack smack

“è stata una tragedia…”

“..infatti… grazie..”

“ma com’è successo?”

“quella ha mangiato pure..”

“veramente? Quella è la miglioria della morte..”

“ma è sicuro stu fatto.. non vorrei che è stato quello che ha mangiato..”

“no no è la miglioria.. tranquillo..”

“poi a un certo punto come se non respirava più e ha chiuso gli occhi…”

“io lo so cosa stai provando…ti capisco..”

“immagino.. grazie.. grazie..”

“quello proprio la settimana scorsa è morta Pina..”

“uh mi dispiace… condoglianze..”

“eh grazie..”

“e com’è successo?.. anche se più o meno un idea me la sono fatta..”

“ma che ti devo dire.. io la tenevo sempre legata..”

“ma a chi?”

“a Pina.. non si muoveva dalla sua cuccia..”

“ma Pina è un cane?”

“la mia Pina.. si.. è scappata ed è andata sotto a una macchina..”

“ma veramente stai paragonando la perdita di mia nonna a quella di un cane?”

“ma quella era intelligente le mancava solo la parola..”

“a me la nonna parlava pure figurati..”

“coraggio coraggio..”

“Uè bello di zia.. condoglianze”

“grazie..”

Smack smack

“Bello di zia?”

“come non te la ricordi zia Nannina?”

“veramente no..”

“comm.. la cugina di Peppe..”

“ma Peppe chi?”

“come Peppe chi?.. il fratello di Gigino..il meccanico!”

“Gigino il meccanico?”

“no… Peppe è il meccanico.. Gigino lavora alle poste..”

“ahhhhhhhh Gigino… ho capito .. il cognato dell’amico di papà!”

“esatto…”

“embè per quale congiunzione astrale questa cristiana dovrebbe venire ad essere mia zia?..”

“ah questo proprio non lo so…”

“nun c’ha faccio cchiù.. mi sembrano le Ascimmaparientiadi.”

“Uè Ciro.. condoglianze..”

“grazie…”

Smack smack

“ho visto il manifesto… ma com’è successo?”

“e niente.. quella stamattina stava pure meglio.. ha mangiato pure..”

“la miglioria della morte..”

“..eh si.. le statistiche sono a suo favore..”

“comm?”

“no niente… e poi a un certo punto ha chiuso gli occhi.. non respirava più…”

“coraggio.. coraggio.. io poi ho visto il manifesto..”

“eh…”

“ma per puro caso eh.. sono passato da qua e l’ho visto..”

“eh..”

“che poi io non passo mai da qua perché faccio tutto un altro giro la mattina…”

“eh…”

“stamattina manco se me lo sentivo…”

“eh…”

“che poi pure tu una telefonata me la potevi fare..”

“eh..”

“io era da un po’ che non mi facevo sentire però che maniere sono..”

“eh…da un po’ .. eh..”

“in fondo sono pur sempre il figlio…”

“eh…”

“anche Maria si è offesa che non ci avete chiamato..”

“eh…”

“comunque però ti manda le sue condoglianze …”

“eh…”

“però la prossima volta chiamateci!!”

“eh… casomai la prossima volta che muore qualcuno faccio proprio le partecipazioni..”

“uè guagliò condoglianze..”

“grazie…”

Smack smack

“allora?”

“eh niente…mangiato.. miglioria morte… chiusura occhi.. mancanza respirazione…”

“mi è dispiaciuto…”

“grazie…”

“quella tua nonna a Pasqua mi mandava sempre la pastiera..”

“eh quella ci teneva..”

“era buonissima quella pastiera.. “

“mmm…”

“quella Enza non l’ha sa fare proprio…”

“ho capito…”

“manco sua mamma eh.. niente non è proprio arte loro..”

“mmm…”

“che poi è un peccato perché mancava poco a Pasqua..”

“mmm…”

“e quando me la mangio più mo una pastiera fatta bene..”

“coraggio.. coraggio..”

“grazie..”

“buongiorno… ah già … condoglianze..”

“grazie.. eravate la sua vicina preferita!”

Smack smack

“quella ieri sera aveva pure mangiato…”

“è un dato certo ormai che trattatasi di miglioria della morte…”

“e poi che è successo?”

“è mort!!!!”

“ah… sient ma tu così vieni al funerale?”

“cosi come?”

“no dico vestito così?”

“sto da tre giorni qua senza ricambio.. questo tengo..”

“ah.. vabbè.. casomai non ti mettere davanti al carro.. stai un po’ più dietro..”

“mmm…”

“tuo fratello come si è vestit… cioè addò sta?... ci volevo fare le condoglianze..”

“di la..”

“con permesso…”

“Scusate voi siete il nipote?”

“e.. si!”

“e allora condoglianze!”

“e allora grazie!”
smack smack

“Chest mo’ chi è??”

“a verità… chest non a saccio nemmeno io!!”

lunedì 13 gennaio 2014

La Pucchiaccaincapità



Dicesi Pucchiaccaincapità la sindrome psicogena che colpisce l’uomo particolarmente predisposto, anche detto pesce a brodo, che porta ad una sottomissione psicofisica assoluta e ingiustificata al volere dell’esemplare femminile alfa portatrice sana di Pucchiaccaincapità. Purtroppo ad oggi non esiste una cura specifica e possono essere colpiti da questa patologia tutti gli uomini di tutte le età compresi i ricchioni.

Etimologia

Letteralmente pucchiaccaincapa significa “vagina in testa”, da non interpretare letteralmente, tipo pettinatura di Pandev, ma figurativamente in quanto l’organo genitale femminile viene vista come dittatrice totalitaria della psiche dell’uomo che ne è inevitabilmente attratto.

Le Cause

spesso si riconduce la sindrome della Pucchiaccaincapità a traumi infantili quali:

  • Vedere la propria mamma picchiare il proprio papà ripetutamente,
  • Vedere la propria nonna picchiare il proprio papà ripetutamente,
  • Vedere la propria sorella picchiare il proprio papà ripetutamente,
  • Vedere la propria vicina di casa picchiare il proprio papà ripetutamente,
  • Vedere la propria maestra picchiare il proprio papà ripetutamente,
  • Vedere la propria salumera picchiare il proprio papà ripetutamente,
  • Vedere il proprio papà prendersi a paccheri da solo ripetutamente;

oppure è dovuta a traumi sessuali quali:

  • Mettere incinta la propria partner, probabilmente parente di secondo grado, dopo la prima esperienza sessuale, nonostante il fatto che siete venuto nelle mutande.
  • Prendersi un dito a piloffio durante la prima esperienza sessuale,
  • Riportare fratture multiple da schiacciamento del bacino durante la prima esperienza sessuale,
  • Deflagrazione fortuita dell’ano da freno a mano durante la prima esperienza sessuale,
  • Accorgersi troppo tardi del ermafroditismo del partner durante la prima esperienza sessuale,
  • Accorgersi che la propria partner ha più peluria facciale rispetto a voi stessi o a Gattuso durante la prima esperienza sessuale,
  • Vedere la propria  partner picchiare il proprio papà ripetutamente durante la prima esperienza sessuale.

I Sintomi

ci sono molte avvisaglie che i pazienti affetti dalla Pucchiaccaincapità possono riconoscere quali:

  • Avere un numero non definito di saponette nel bagno o nei cassetti dell’armadio che non si possono assolutamente usare.
  • La differenza numerica tra le fronne di laccia, le pellecchie di pomodore, le cape d'aglio ecc.. Presenti nel proprio piatto di zuppa di legumi e quelli nel piatto della propria partner.
  • La conoscenza mnemorica dei nomi in svedese di tutti i complementi di arredo dell’ikea.
  • La mail della Quixa che ti propone un assicurazione sulla panchina del centro commerciale davanti a Kiko.
  • Perdere gradualmente qualsiasi possibilità di scelta dei gusti della pizza.
  • Provare un senso di solidarietà misto a pietà nei confronti del proprio suocero.
  • Impossibilità di mangiare da solo e per intero un dessert.
  • Cominciare a ricevere piccoli scappellotti, scozzette, buffi dalla propria partner mascherati da scherzi, burle ecc.. in realtà è la pucchiaccaincapità che comincia a marcare il territorio.

Sintomi conclamanti della malattia mentale in fase avanzata:

  • Anemia, stitichezza, apatia, senso di stordimento, nausea, vertigini, mestruazioni anali, gravidanza isterica.
  • Cominciare a poter andare in bagno per alzata di mano, e dover comunque usare il bagno senza sporcarlo, cosa di per sé contradditoria.
  • Avere debiti con gente che nemmeno conosci.
  • Dover chiedere il permesso per poter andare a trovare la propria mamma morente.
  • Avere la stesso peso nelle decisioni familiari pari a quello del criceto, quasi come il cardillo, il gatto è inarrivabile.
  • Avere l’impressione che andare a buttare il sacchetto della spazzatura equivalga ad una specie di ora d’aria.
  • Essere picchiato ripetutamente da tutte le femmine conoscenti senza motivo davanti ai proprio figli maschi.

La Cura

Come già detto non esiste ancora una cura vera e propria, vecchi metodi psichiatrici purtroppo hanno avuto scarsi risultati, come le capate nel muro oppure pestare a sangue il proprio padre.
Numerosi studi hanno però riscontrato benefici nella sodomia violenta e ripetuta del partner, in fase di sperimentazione sui femminielli, che però la legislazione italiana prevede come reato penale.