mercoledì 5 marzo 2014

Ode Alla Pisciata All'Aria Aperta



L’ommo ne è padrone e a volte schiavo

Ma anche la donna non disdegna all’occasione

Se è forte dalle viscere il richiamo

di dare sfogo al libero acquazzone

che sia piazzol di sosta oppur campagna

acala la vrachetta senza indugio

mano sul fianco e coscia aperta larga

dallo schizzio ai piedi dai rifugio

l’aria sul viso e in sopra la capocchia

ti colma l’animo di gioia e di sollazzo

e dal solliev del ventre al fine sboccia

maestoso rio che ha fonte dal tuo cazzo

contempli il suo avanzare incuriosito

giocandoci a creare nuovi corsi

formiche affoghi e poi ti bagni un dito

ma ne val la pena non aver rimorsi

il sole in fronte e l’aria un po’ frizzante

davanti un ciel stellato o un panorama

ogni problema dal cuore tuo è distante

miglior istante nessun uomo brama

al fine due o tre flessioni sui ginocchi

muscoli rilassati e un gran sospiro

lo scutulei e anche un po’ scapocchi

forse è il nirvana o solo un capogiro

apponti la vrachetta e il mondo è nuovo

per pochi istanti tutto appar migliore

dell’usignol par di sentire il suono

ignori della prostata il bruciore

dei piccoli piaceri il mondo è pieno

ma lo pisciar all’aria è il preferito

potrà sembrare strano oppure osceno

ma è quello più vicino all’infinito

amico caro non perdere occasione

se la vescica colma la sua ampiezza

in ogni dove acalati il cazone

colma la terra d’amore e di pisciazza.

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