martedì 20 maggio 2014

E intanto in uno studio fotografico campano…







Spicciafacende: “ nooooo nooooo… pammoreDDio .. non va bene…”

Fotografo: “nemmeno questa? Ma come è possibile?”

Spicciafacende: “no maestro, guardate qua? Non va proprio bene…”

Fotografo: “mannacctuttcos.. nun c’ha facc cchiù”

Spicciafacende: “maestro un poco di pazienza.. vedrà che prima o poi ci riusciamo..”

Fotografo: “prima o poi? Stiamo qui da 6 ore!”

Spicciafacende: “maestro, io veramente mi scuso.. sono mortificato..”

Fotografo: “è il 785esimo scatto!!… naccamortnfam..”

Spicciafacende: “maestro avete ragione, vedrà che con la sua arte…”

Fotografo: “ma io sono il mago dei matrimoni, il principe delle prime comunioni, il re dei battesimi… ma questa volta veramente mi sto trovando in difficoltà..”

Spicciafacende: “maestro noi perciò ci siamo rivolti a lei.. perché è il migliore..”

Fotografo: “e io vi ringrazio, ma non è che posso fare miracoli…a tutto c’è un limite…mettetevi pure nei miei panni”

Spicciafacende: “maestro ma io lo so che la colpa non è vostra…”

Fotografo: “il materiale è quello che è…mi capite?”

Spicciafacende: “vi ho capito, ma queste non vanno bene, dobbiamo farne delle altre..”

Fotografo: “vabbuò facciamo l’ultimo tentativo però..”

Spicciafacende: “maestro, forse non vi è chiaro… noi dobbiamo provare fino a che non ci riusciamo…”

Fotografo: “Vabbè ci riprovo… click!!.... allora che dite?”

Spicciafacende: “Maestro, che vi devo dire, mi stanno cadendo proprio le braccia…”

Fotografo: “ja manco questa? Ma famm verè?”

Spicciafacende: “eh guardate qua…”

Fotografo: “ah…”

Spicciafacende: “eh…”

Fotografo: “ma sta foto è proprio indispensabile?...”

Spicciafacende: “e certo.. che figura ci facciamo!”

Fotografo: “a sto punto è una questione di principio!!! Click…click…click…click…”

Spicciafacende: “Bravo maestro, pigliatel e facc!!!…”

Fotografo: “ecco qua!! Le migliori!!”

Spicciafacende: “…mmmmmh.. maestro... non so come dirvelo.. ma non ci siamo proprio..”

Fotografo: “mo la scamozzo a terra sta cazz e machina fotografica!!!”

Spicciafacende: “Maestro calmatevi vedrete che una soluzione la troviamo…”

Fotografo: “qua la soluzione è una sola… dottò…”

Spicciafacende: Maestro non dite così.. io sono sicuro che con un poco di pazienza…”

Fotografo: “ma qua pazienza e pazienza!! Questa è proprio una missione impossibile!!”

Spiccaifacende: “meastro, ritentate, ricordatevi quali erano i patti…vi conviene prima a voi riuscirci…”

Fotografo: “ guarda ma proprio solo per quello!... naggiocazz!!! Click!!!... ecco qua!”

Spicciafacende: “marò maè… guadate qua guardate…”

Fotografo: “nun sacc si aggia chianghere o ridere..”

Spicciafacende: “Maè io mo mi metto a piangere…”

Fotografo: “Coraggio ragazzo, coraggio… nun fa accussì…”

Spicciafacende: “…scusate maestro un momento di sconforto…”

Fotografo: “hai ragione…. poveromm…”

Spicciafacende: “Ma secondo voi se io tenevo una fatica mi umiliavo a darvi tanto disturbo…”

Fotografo: “no ja nun o’ dicer propr.. mo ne scatto un'altra.. lo faccio solo per te.. Click!!.. guardate questa..”

Spicciafacende: “Maestro.. sono un uomo distrutto..”

Fotografo: “guagliò nun è cosa… buttiamo la spugna…”

Spicciafacende: “l’ultima Meastro… nun è per me è pe criatur…”

Fotografo: “click….”

Spicciafacende: “marò chest è a pegg…”

Fotografo: “ja basta mo… bisogna ammettere la sconfitta amico caro…”

Spicciafacende: “Maestro ma non ci possiamo presentare alle elezioni comunali senza le foto sui manifesti!!!”

Fotografo: “e tiè… 800 scatti scegline una!!!”

Spicciafacende: “maestre ci serve una foto dove l’onorevole non sembri un ricuttaro!!”

Fotografo: “si ma se quello è un ricuttaro tu da me che vuoi!? …mettici questa!”

Spicciafacende: “ maestro .. qua lo tiene scritto proprio in faccia che nun a mai faticat in vita sua…”

Fotografo: “questa qua… dove sorride…”

Spicciafacende: “qua invece tiene la faccia di uno che tanno tanno te lo ha messo nculo..”

Fotografo: “tiè.. questa qua..”

Spicciafacende: “qua è proprio la controfigura del Malacarne..”

Fotografo: “allora questa..”

Spicciafacende: “una via di mezzo tra il Boss Delle Cerimonie e il cattivo nei film di Pino Mauro..”

Fotografo: “questa ja… questa nun c’è male…”

Spicciafacende: “maestro ja.. che coraggio… voi ce lo metteste un euro in mano a uno cu sta faccia?”

Fotografo: “hai ragione… ten pop a facc ro mariuolo.. e lo so amico caro ma tu allora da me cosa vuoi?”

Spicciafacende: “ Maestro, volessimo riprovare col cappello?”

Fotografo: “Ma qua capello e capello!!! Io poi vorrei sapere chi l’ha vestut a chist stamattina?.. Brian De Palma?”

Spicciafacende: “maestro, pigliamoci un caffè e poi ci riproviamo…”

Fotografo: “dottò però poi dopo me lo fate quel favore… me lo avete promesso..”

Spicciafacende: “il permesso per parcheggiare davanti al negozio nel posto degli invalidi?... maestro se riesce in questa impresa consideratela cosa fatta..”

Fotografo: “sient mo jammec a piglià nu cafè…poi però ne scegliamo una come è è ..e la schiaffiamo sui manifesti.. io a quest’ora devo chiudere”

Spicciafacende: “e si maestro…avete ragione… per forza…”

Candidato sindaco per la lista civica “DeMita & Mastella Insieme Per La Rinascita Dell’Agronocerinosarneseirpinocilentano” al Comune di San Michele di Montepugliano Irpino a Mare: “allora, ciovane, come sonco venuto nella fotocrafia?..”

Spicciafancende: “ tale e quale Onorevole… tale e quale…”

sabato 17 maggio 2014

La Bellezza è una cascetta ovvero le fasi neomelodiche dello sfascio.



Io sfascio cascette. Le cascette delle frutta, quelle di legno, è diventato il mio hobby preferito ormai, inizialmente era una necessità, che siccome che sono povero usavo i legnetti ricavatici per appicciare il fuoco del camino, un uomo vero deve saper sempre accendere un fuoco, sono le basi della ommità proprio, ovviamente senza l’ausilio di benzina o alcool, la diavolina è ammessa ma è comunque considerata doping, niente ti fa sentire più ommo che appicciare qualcosa, forse solo scassare qualcosa, e infatti io sfascio cascette, mi diverte proprio, faccio la posta fuori a tutti i verdummari, ormai conosco gli orari e i giorni dei mercati ortofrutticoli, pure perché, anche se sono pochi, ci sono altri uomini veri che come me vanno arrunzzando le cascette, per lo più pensionati, uomini di altri tempi, io comunque non mi faccio intimorire perché a livello di ommità non mi sento inferiore a nessuno, forse solo al vecchio che viene a caricare le cascette con l’apecar, me ne devo comprare uno pure io.

Anche quando torno a casa devo stare attento, perché sopra di me abita un pensionato abbastanza ommo, che appena vede le cascette si offre volontariamente di sfasciarle, io non è che posso rifiutare un aiuto, però un poco mi rovina il divertimento perché si sa quella la meglia cascetta è quella che ti sfasci con le mani tue, infatti ovviamente è preferibile sfasciarle a mani nude o a limite a cauci per trarne il massimo godimento, tenaglie e pinze sono ammesse ma comunque sono considerate doping.

Le sfascio, le scamazzo, le faccio proprio piezzi piezzi, è quasi una cosa zen come lo yoga o il pilates, mi rilassa, mi aiuta a pensare, ovviamente con le scarde di legno che ti si infizzano nelle carni la prima cosa che pensi è come la bellezza sia andata allo sfascio, proprio come queste cascette, e come per le cascette siamo proprio noi che la sfasciamo.

Io non lo so perché il mondo si sta arriccettando, ma si avverte distintamente la mancanza di cose belle, come se la bellezza ci avesse dichiarato l’embargo, anzi come se ce lo fossimo dichiarati da soli.

Un uomo più saggio di me ha scritto che è perché il pubblico è salito sul palco, e quindi adesso non esiste più un pubblico ma solo gente che aspetta il proprio turno di salire sul palco,http://www.amazon.it/INGRESSO-LIBERO-GIANFRANCO-MARZIANO-ebook/dp/B00D4AA7LU è giustamente se sale sul palco uno che fa schifo tu non è che puoi dire che fa schifo perché poi dopo sul palco ci devi salire pure tu che fai ancora più schifo di lui. Quindi ti fai i fatti tuoi anzi lo acclami pure, e questo porta ovviamente a produrre valanghe di merda.

Un altro uomo sempre più saggio di me ha detto che è perché la gente vuole sentire, vedere o leggere qualcosa che sarebbe in grado di fare anche da sola,http://www.amlo.it/?p=4276 che è un po’ come andare al ristorante di lusso sulla costiera amalfitana e ordinare la pasta e cravicione come la fa tua mamma a casa tua, e magari essere disposti a pagare pure una ventina di euro al piatto, che quanto te la propone tua mamma  jastemmi tutti i santi e inoltre lei con quella cifra te ne potrebbe produrre una fornitura a vita. E questo ovviamente porta a produrre valanghe di pasta e cravicione.

Internet ci ha dato una bella botta all’esilio della bellezza, diciamolo, perché se da un lato da la possibilità a chiunque di mettersi in mostra dall’altro fa perdere completamente la visione della realtà, più che altro di se stessi comparati alla realtà, chiunque con una chitarra e una webcam si sente come Jimi Hendrix, Chiunque tenga istallato Word si sente Jules Verne, ecc.. e ovviamente aspettando il proprio turno di salire sul palco ci abituiamo alla merda, fino a tollerare tutto ed a esaltare qualsiasi cosa.

Io credo che lo sfascio vero e proprio sia ancora in fase di evoluzione, io la chiamo la fase “Mimmo Dany”.

Mimmo Dany, per chi non lo sapesse, è un cantante neomelodico che iniziò la sua carriera cantando, in capa lui, cose belle e profonde, e ballando, sempre in capa a lui, come un novello Celentano. A un certo punto si rese conto che la gente lo pigliava per culo ma non si perse di coraggio e si avotò a cantante comico avendo anche un discreto successo.

Nella fase “Mimmo Dany” infatti le persone sono sempre convinte di essere novelli geni, e usano internet per mostrare questa loro presunta genialità, solo che ringraziando a Dio, ci stanno ancora quelli come noi (se stai leggendo il mio blog devi essere per forza una persona apposta) che li pareano pe cuollo e resistendo come giapponesi sulle isole del pacifico cerchiamo di far capire quanto facciano schifo e che le cose belle sono un’altra cosa. Anche se in pochi la riconosco ma la distinzione tra cose belle e munezza restiste ancora.     

Non date per scontato che questi partigiani della bellezza resistino a lungo, ad un certo punto un po’ per motivi di età, un po’ perchè poi uno si caca il cazzo di avere sempre a che fare cu tanta sciemi, questi eroi verranno sconfitti, e a quel punto si aprirà quella che io chiamo la fase “Gigione”.

Gigione, per chi non lo sapesse, è un cantante neomelodico che canta palesemente cose brutte e ridicole; canzoni sui papi, doppi sensi sconci, ecc. il tutto con l’arrangiamento di una Mazurca, però la gente lo prende sul serio, Gigione riempie le piazze di persone che cantano “la Carcioffola” come se fosse una canzone d’amore struggente, oppure “Padre Pio Padre buono” come se fosse una specie di Starway to Heaven.

Più o meno quello che penso succederà in questa fase; le persone sempre convinte della loro genialità si offriranno al mondo su Internet, ma non ci sarà più nessuno a pariarli addosso. Non solo la distinzione tra cose belle e munezza sarà perduta per sempre ma si comincerà a non  riuscire a distinguere nemmeno più le cose serie dalle strunzate.

Probabilmente quando la ragazzina di Catanzaro pubblicherà su Youtube il suo saggio di danza pop-moderna-sbarazzina nel quale imita Beyoncè, nessuno comincerà a  sfotterla ma ci sarà qualcuno che commenterà:

“azz.. però la ragazza se la cava eh…modestamente io ho fatto le selezioni da Maria De Filippi”

e più in basso

“azz se la cava, quella è proprio brava fattelo dire da me che modestamente faccio latinoamericano da 2 anni..”

 e ancora più in basso

“sei una grande!!! Fattelo dire da me che sono stato in sudamerica 4 anni fa in vacanza”

e ancora più giù

“mitica!! Te lo dice uno che ha visto Beyoncè dal vivo all’aeroporto una volta!”

e ancora

“sei un genio!! E modestamente io al concerto di Beyoncè stavo in prima fila”

e così a schiovere

 “quando lo fai uno spettacolo che vengo a vederti a qualsiasi prezzo! Porto pure a Beyoncè che io e lei stiamo proprio così”


“ua, grande, sono Beyoncè, vengo pure io a vederti .. porto la pasta e craviciore per tutti!!” ecc…



Che si sa come fa la pasta e cravicione Beyoncè manco sulla costiera amalfitana… io perciò mi aparo la palla e passo il tempo a sfasciare cascette…

venerdì 9 maggio 2014

La Tarantella Dellu Perocchio

il perocchio è una figura sempre esistita, ma nonostante la natura arcaica di questo personaggio mitologico purtroppo non se ne trova traccia nella cultura popolare, allora sono andato a fare una ricerca e dentro al sicriterio del Maestro DeSimone ho trovato questo testo destinato al componimento di una tarantella risalente al 1500-1800 più o meno:





Alla matina me sceto co o’ gallo

P’accuminciare stu bellu ballo

Me metto allu muro di rinpett

E scocco pure na sigarett

Comm a na bestia rint a caiola

Annanz e addrett pe cchiù de n’ora

Finchè nun trase nu buono amico

Me vott appriess a manc c’ho dico



Tutte e’ matine for allu bar

Faccio la posta a qualche viandant

Addreto allu muro stong anguattat

Pecchè lu cafè voglio pavat

Alla matina me sceto co o’ gallo

P’accuminciare stu bellu ballo

Alla matina me sceto co o’ gallo

P’accuminciare stu bellu ballo



Dint allu Bar so tutt cumpagne

E scennene tutt a copp a muntagne

Saluto tutti con ammirazione

E quelli mi offrono la culazione

“peppino caro stu cafè è pavato”

E allora o’ cor pigl arricciato

Faccio l’inchino, la giravolta

E aggio scroccat pure stavolta



Tutte e’ matine for allu bar

Faccio la posta a qualche viandant

Addreto allu muro stong anguattat

Pecchè lu cafè voglio pavat

Alla matina me sceto co o’ gallo

P’accuminciare stu bellu ballo

Alla matina me sceto co o’ gallo

P’accuminciare stu bellu ballo



Sono perocchio da quann so nato

Mai nu cafè aggio pavato

Al mio onomastico o al compleanno

Me piglia semp qualche malanno

Pure se trase un conoscente

Me lo pazzeo allegramente

Pure tre ore vogl aspettare

Ma lu cafè nun voglio pavare



Tutte e’ matine for allu bar

Faccio la posta a qualche viandant

Addreto allu muro stong anguattat

Pecchè lu cafè voglio pavat

Alla matina me sceto co o’ gallo

P’accuminciare stu bellu ballo

Alla matina me sceto co o’ gallo

P’accuminciare stu bellu ballo





E se per ciorta  trase Giggino

E tra l’amici è o’ chiù cretino

È festa grande chella matin

M’offre cornetto e cappuccin

Sono perocchio da generazion

Nun pav mai na colazion

Faccio l’inchino, la riverenza

E intanto mi piglio la cunfrenza



Tutte e’ matine for allu bar

Faccio la posta a qualche viandant

Addreto allu muro stong anguattat

Pecchè lu cafè voglio pavat

Alla matina me sceto co o’ gallo

P’accuminciare stu bellu ballo

Alla matina me sceto co o’ gallo

P’accuminciare stu bellu ballo