sabato 17 maggio 2014

La Bellezza è una cascetta ovvero le fasi neomelodiche dello sfascio.



Io sfascio cascette. Le cascette delle frutta, quelle di legno, è diventato il mio hobby preferito ormai, inizialmente era una necessità, che siccome che sono povero usavo i legnetti ricavatici per appicciare il fuoco del camino, un uomo vero deve saper sempre accendere un fuoco, sono le basi della ommità proprio, ovviamente senza l’ausilio di benzina o alcool, la diavolina è ammessa ma è comunque considerata doping, niente ti fa sentire più ommo che appicciare qualcosa, forse solo scassare qualcosa, e infatti io sfascio cascette, mi diverte proprio, faccio la posta fuori a tutti i verdummari, ormai conosco gli orari e i giorni dei mercati ortofrutticoli, pure perché, anche se sono pochi, ci sono altri uomini veri che come me vanno arrunzzando le cascette, per lo più pensionati, uomini di altri tempi, io comunque non mi faccio intimorire perché a livello di ommità non mi sento inferiore a nessuno, forse solo al vecchio che viene a caricare le cascette con l’apecar, me ne devo comprare uno pure io.

Anche quando torno a casa devo stare attento, perché sopra di me abita un pensionato abbastanza ommo, che appena vede le cascette si offre volontariamente di sfasciarle, io non è che posso rifiutare un aiuto, però un poco mi rovina il divertimento perché si sa quella la meglia cascetta è quella che ti sfasci con le mani tue, infatti ovviamente è preferibile sfasciarle a mani nude o a limite a cauci per trarne il massimo godimento, tenaglie e pinze sono ammesse ma comunque sono considerate doping.

Le sfascio, le scamazzo, le faccio proprio piezzi piezzi, è quasi una cosa zen come lo yoga o il pilates, mi rilassa, mi aiuta a pensare, ovviamente con le scarde di legno che ti si infizzano nelle carni la prima cosa che pensi è come la bellezza sia andata allo sfascio, proprio come queste cascette, e come per le cascette siamo proprio noi che la sfasciamo.

Io non lo so perché il mondo si sta arriccettando, ma si avverte distintamente la mancanza di cose belle, come se la bellezza ci avesse dichiarato l’embargo, anzi come se ce lo fossimo dichiarati da soli.

Un uomo più saggio di me ha scritto che è perché il pubblico è salito sul palco, e quindi adesso non esiste più un pubblico ma solo gente che aspetta il proprio turno di salire sul palco,http://www.amazon.it/INGRESSO-LIBERO-GIANFRANCO-MARZIANO-ebook/dp/B00D4AA7LU è giustamente se sale sul palco uno che fa schifo tu non è che puoi dire che fa schifo perché poi dopo sul palco ci devi salire pure tu che fai ancora più schifo di lui. Quindi ti fai i fatti tuoi anzi lo acclami pure, e questo porta ovviamente a produrre valanghe di merda.

Un altro uomo sempre più saggio di me ha detto che è perché la gente vuole sentire, vedere o leggere qualcosa che sarebbe in grado di fare anche da sola,http://www.amlo.it/?p=4276 che è un po’ come andare al ristorante di lusso sulla costiera amalfitana e ordinare la pasta e cravicione come la fa tua mamma a casa tua, e magari essere disposti a pagare pure una ventina di euro al piatto, che quanto te la propone tua mamma  jastemmi tutti i santi e inoltre lei con quella cifra te ne potrebbe produrre una fornitura a vita. E questo ovviamente porta a produrre valanghe di pasta e cravicione.

Internet ci ha dato una bella botta all’esilio della bellezza, diciamolo, perché se da un lato da la possibilità a chiunque di mettersi in mostra dall’altro fa perdere completamente la visione della realtà, più che altro di se stessi comparati alla realtà, chiunque con una chitarra e una webcam si sente come Jimi Hendrix, Chiunque tenga istallato Word si sente Jules Verne, ecc.. e ovviamente aspettando il proprio turno di salire sul palco ci abituiamo alla merda, fino a tollerare tutto ed a esaltare qualsiasi cosa.

Io credo che lo sfascio vero e proprio sia ancora in fase di evoluzione, io la chiamo la fase “Mimmo Dany”.

Mimmo Dany, per chi non lo sapesse, è un cantante neomelodico che iniziò la sua carriera cantando, in capa lui, cose belle e profonde, e ballando, sempre in capa a lui, come un novello Celentano. A un certo punto si rese conto che la gente lo pigliava per culo ma non si perse di coraggio e si avotò a cantante comico avendo anche un discreto successo.

Nella fase “Mimmo Dany” infatti le persone sono sempre convinte di essere novelli geni, e usano internet per mostrare questa loro presunta genialità, solo che ringraziando a Dio, ci stanno ancora quelli come noi (se stai leggendo il mio blog devi essere per forza una persona apposta) che li pareano pe cuollo e resistendo come giapponesi sulle isole del pacifico cerchiamo di far capire quanto facciano schifo e che le cose belle sono un’altra cosa. Anche se in pochi la riconosco ma la distinzione tra cose belle e munezza restiste ancora.     

Non date per scontato che questi partigiani della bellezza resistino a lungo, ad un certo punto un po’ per motivi di età, un po’ perchè poi uno si caca il cazzo di avere sempre a che fare cu tanta sciemi, questi eroi verranno sconfitti, e a quel punto si aprirà quella che io chiamo la fase “Gigione”.

Gigione, per chi non lo sapesse, è un cantante neomelodico che canta palesemente cose brutte e ridicole; canzoni sui papi, doppi sensi sconci, ecc. il tutto con l’arrangiamento di una Mazurca, però la gente lo prende sul serio, Gigione riempie le piazze di persone che cantano “la Carcioffola” come se fosse una canzone d’amore struggente, oppure “Padre Pio Padre buono” come se fosse una specie di Starway to Heaven.

Più o meno quello che penso succederà in questa fase; le persone sempre convinte della loro genialità si offriranno al mondo su Internet, ma non ci sarà più nessuno a pariarli addosso. Non solo la distinzione tra cose belle e munezza sarà perduta per sempre ma si comincerà a non  riuscire a distinguere nemmeno più le cose serie dalle strunzate.

Probabilmente quando la ragazzina di Catanzaro pubblicherà su Youtube il suo saggio di danza pop-moderna-sbarazzina nel quale imita Beyoncè, nessuno comincerà a  sfotterla ma ci sarà qualcuno che commenterà:

“azz.. però la ragazza se la cava eh…modestamente io ho fatto le selezioni da Maria De Filippi”

e più in basso

“azz se la cava, quella è proprio brava fattelo dire da me che modestamente faccio latinoamericano da 2 anni..”

 e ancora più in basso

“sei una grande!!! Fattelo dire da me che sono stato in sudamerica 4 anni fa in vacanza”

e ancora più giù

“mitica!! Te lo dice uno che ha visto Beyoncè dal vivo all’aeroporto una volta!”

e ancora

“sei un genio!! E modestamente io al concerto di Beyoncè stavo in prima fila”

e così a schiovere

 “quando lo fai uno spettacolo che vengo a vederti a qualsiasi prezzo! Porto pure a Beyoncè che io e lei stiamo proprio così”


“ua, grande, sono Beyoncè, vengo pure io a vederti .. porto la pasta e craviciore per tutti!!” ecc…



Che si sa come fa la pasta e cravicione Beyoncè manco sulla costiera amalfitana… io perciò mi aparo la palla e passo il tempo a sfasciare cascette…

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