Io sfascio cascette. Le cascette delle frutta, quelle di
legno, è diventato il mio hobby preferito ormai, inizialmente era una
necessità, che siccome che sono povero usavo i legnetti ricavatici per
appicciare il fuoco del camino, un uomo vero deve saper sempre accendere un
fuoco, sono le basi della ommità proprio, ovviamente senza l’ausilio di benzina
o alcool, la diavolina è ammessa ma è comunque considerata doping, niente ti fa
sentire più ommo che appicciare qualcosa, forse solo scassare qualcosa, e infatti
io sfascio cascette, mi diverte proprio, faccio la posta fuori a tutti i
verdummari, ormai conosco gli orari e i giorni dei mercati ortofrutticoli, pure
perché, anche se sono pochi, ci sono altri uomini veri che come me vanno
arrunzzando le cascette, per lo più pensionati, uomini di altri tempi, io
comunque non mi faccio intimorire perché a livello di ommità non mi sento inferiore
a nessuno, forse solo al vecchio che viene a caricare le cascette con l’apecar,
me ne devo comprare uno pure io.
Anche quando torno a casa devo stare attento, perché sopra
di me abita un pensionato abbastanza ommo, che appena vede le cascette si offre
volontariamente di sfasciarle, io non è che posso rifiutare un aiuto, però un
poco mi rovina il divertimento perché si sa quella la meglia cascetta è quella
che ti sfasci con le mani tue, infatti ovviamente è preferibile sfasciarle a
mani nude o a limite a cauci per trarne il massimo godimento, tenaglie e pinze
sono ammesse ma comunque sono considerate doping.
Le sfascio, le scamazzo, le faccio proprio piezzi piezzi, è
quasi una cosa zen come lo yoga o il pilates, mi rilassa, mi aiuta a pensare,
ovviamente con le scarde di legno che ti si infizzano nelle carni la prima cosa
che pensi è come la bellezza sia andata allo sfascio, proprio come queste
cascette, e come per le cascette siamo proprio noi che la sfasciamo.
Io non lo so perché il mondo si sta arriccettando, ma si
avverte distintamente la mancanza di cose belle, come se la bellezza ci avesse
dichiarato l’embargo, anzi come se ce lo fossimo dichiarati da soli.
Un uomo più saggio di me ha scritto che è perché il pubblico
è salito sul palco, e quindi adesso non esiste più un pubblico ma solo gente
che aspetta il proprio turno di salire sul palco,http://www.amazon.it/INGRESSO-LIBERO-GIANFRANCO-MARZIANO-ebook/dp/B00D4AA7LU è giustamente se sale sul
palco uno che fa schifo tu non è che puoi dire che fa schifo perché poi dopo
sul palco ci devi salire pure tu che fai ancora più schifo di lui. Quindi ti
fai i fatti tuoi anzi lo acclami pure, e questo porta ovviamente a produrre
valanghe di merda.
Un altro uomo sempre più saggio di me ha detto che è perché
la gente vuole sentire, vedere o leggere qualcosa che sarebbe in grado di fare
anche da sola,http://www.amlo.it/?p=4276 che è un po’ come andare al ristorante di lusso sulla costiera
amalfitana e ordinare la pasta e cravicione come la fa tua mamma a casa tua, e
magari essere disposti a pagare pure una ventina di euro al piatto, che quanto
te la propone tua mamma jastemmi tutti i
santi e inoltre lei con quella cifra te ne potrebbe produrre una fornitura a
vita. E questo ovviamente porta a produrre valanghe di pasta e cravicione.
Internet ci ha dato una bella botta all’esilio della
bellezza, diciamolo, perché se da un lato da la possibilità a chiunque di
mettersi in mostra dall’altro fa perdere completamente la visione della realtà,
più che altro di se stessi comparati alla realtà, chiunque con una chitarra e
una webcam si sente come Jimi Hendrix, Chiunque tenga istallato Word si sente
Jules Verne, ecc.. e ovviamente aspettando il proprio turno di salire sul palco
ci abituiamo alla merda, fino a tollerare tutto ed a esaltare qualsiasi cosa.
Io credo che lo sfascio vero e proprio sia ancora in fase di
evoluzione, io la chiamo la fase “Mimmo Dany”.
Mimmo Dany, per chi non lo sapesse, è un cantante
neomelodico che iniziò la sua carriera cantando, in capa lui, cose belle e
profonde, e ballando, sempre in capa a lui, come un novello Celentano. A un
certo punto si rese conto che la gente lo pigliava per culo ma non si perse di
coraggio e si avotò a cantante comico avendo anche un discreto successo.
Nella fase “Mimmo Dany” infatti le persone sono sempre
convinte di essere novelli geni, e usano internet per mostrare questa loro
presunta genialità, solo che ringraziando a Dio, ci stanno ancora quelli come
noi (se stai leggendo il mio blog devi essere per forza una persona apposta)
che li pareano pe cuollo e resistendo come giapponesi sulle isole del pacifico
cerchiamo di far capire quanto facciano schifo e che le cose belle sono
un’altra cosa. Anche se in pochi la riconosco ma la distinzione tra cose belle
e munezza restiste ancora.
Non date per scontato che questi partigiani della bellezza
resistino a lungo, ad un certo punto un po’ per motivi di età, un po’ perchè
poi uno si caca il cazzo di avere sempre a che fare cu tanta sciemi, questi
eroi verranno sconfitti, e a quel punto si aprirà quella che io chiamo la fase
“Gigione”.
Gigione, per chi non lo sapesse, è un cantante neomelodico
che canta palesemente cose brutte e ridicole; canzoni sui papi, doppi sensi
sconci, ecc. il tutto con l’arrangiamento di una Mazurca, però la gente lo
prende sul serio, Gigione riempie le piazze di persone che cantano “la
Carcioffola” come se fosse una canzone d’amore struggente, oppure “Padre Pio
Padre buono” come se fosse una specie di Starway to Heaven.
Più o meno quello che penso succederà in questa fase; le
persone sempre convinte della loro genialità si offriranno al mondo su
Internet, ma non ci sarà più nessuno a pariarli addosso. Non solo la
distinzione tra cose belle e munezza sarà perduta per sempre ma si comincerà a
non riuscire a distinguere nemmeno più le
cose serie dalle strunzate.
Probabilmente quando la ragazzina di Catanzaro pubblicherà
su Youtube il suo saggio di danza pop-moderna-sbarazzina nel quale imita
Beyoncè, nessuno comincerà a sfotterla
ma ci sarà qualcuno che commenterà:
“azz.. però la ragazza se la cava eh…modestamente io ho
fatto le selezioni da Maria De Filippi”
e più in basso
“azz se la cava, quella è proprio brava fattelo dire da me
che modestamente faccio latinoamericano da 2 anni..”
e ancora più in basso
“sei una grande!!! Fattelo dire da me che sono stato in
sudamerica 4 anni fa in vacanza”
e ancora più giù
“mitica!! Te lo dice uno che ha visto Beyoncè dal vivo
all’aeroporto una volta!”
e ancora
“sei un genio!! E modestamente io al concerto di Beyoncè
stavo in prima fila”
e così a schiovere
“quando lo fai uno
spettacolo che vengo a vederti a qualsiasi prezzo! Porto pure a Beyoncè che io
e lei stiamo proprio così”
…
“ua, grande, sono Beyoncè, vengo pure io a vederti .. porto la
pasta e craviciore per tutti!!” ecc…
Che si sa come fa la pasta e cravicione Beyoncè manco sulla
costiera amalfitana… io perciò mi aparo la palla e passo il tempo a sfasciare
cascette…
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