Prima vennero a prendersi la musica ed io non dissi niente
tanto ci stava Emule, poi vennero a prendersi il cinema ed io non dissi niente
tanto 7 euri per andarci non me li potevo spendere, poi vennero a prendersi il
calcio ed io non dissi niente tanto se Inler gioca titolare vo putite tenè, poi
vennero a prendersi la fessa ed io non dissi niente tanto a stiento intosto, e
infine vennero a prendersi il mangiare e io “oh ma mo’ ce fuss rutt nu poc o
cazz!”.
Le patatinerie avanzano come il nulla a Fantasia, lo stesso
nulla che ha fatto in modo che alle gente piacesse Biagio Antonacci, Tony
Servillo, Britos e i trans, porta via
tutte le cose belle.
Chi non sa cantare canta e piace, chi non sa recitare recita
e piace, e così via, il nulla ha vinto, ha fatto in modo che gli incapaci
potessero piacere, poi però ha voluto strafare, si è buttato sul cibo, secondo
me ha voluto fare lo sbruffone oppure ha perso una scommessa “no ja nullo, o
mangià nun se tocca, mica a gent è accussì scema”.. “e vuò verè che ci riesco!?”..
e così sono nate le patatinerie.
Non si tratta di gusti, so’ patane, patatine fritte, sono
sempre esistite, le fa mamma tua e vengono meglio, allora perché fare una fila
di ore e pagare una cifra spropositata per mangiarle? Perché il nulla ha vinto
la scommessa.
Mo voi potreste pensare “Saittè ma chi si tu per dire a me
cosa è bello e cosa no?!.. a me è patane me piacen!” .. pammoreddio.. la faccia
mia sotto i piedi vostri, in fondo cos’è la bellezza? Andiamo proprio a
snellire il concetto, facciamo l’esempio più stupido, l’aspetto fisico, quand’è
che una persona può essere definita bella? quando è alta, snella, con doje zizz
tant, occhi chiari ecc…? questo forse è il concetto di bellezza che il nulla ci
ha fatto piacere, ma se ci pensate bene, quand’è che un uomo o una donna possono
essere considerati belli? quando te li chiavassi mo’ mo’!.. quindi alla fine
vale tutto, gli stereotipi della bellezza fisica crollano inesorabilmente sotto
il peso della rattusamma, perché magari tu sei convinto che ti piace la femmina
alta, bionda, cu doje zizz tant ecc.. poi magari incontri una donna corta,
mora, cu doje zizz tant che però, come si dice, ti “corrisponde” a livello
inguinale, allora la bellezza diventa chiavabilità, e secondo me il concetto
può essere allargato a qualsiasi cosa bella, musica, film, libri ecc..
dovrebbero risultare belli non perché il mondo, il nulla, ecc.. come cazzo lo
volete chiamare ha deciso che lo sono ma perché te li chiavassi mo’ mo’!.. cioè
in senso metaforico non che te li chiavi veramente come i Pazzi su Realtime che
infilano i peni nelle marmitte delle macchine.
Io ormai sono giunto alla lucida e incontrovertibile
conclusione che noi viviamo in Matrix, la realtà non esiste ma è solo una
specie di The Sims 15 ProEvolution 3D, e puoi renderti conto che stai vivendo
in Matrix quando il programma presenta dei refusi, degli errori di sistema
(come quando in Golden Axe il nanetto si ingrippava e ti abbuffava di giarre
blu) per esempio io la mattina faccio una strada secondaria per andare a
lavoro, e vedo sempre una vecchia sul marciapiede, ogni volta che passo penso
sempre la stessa cosa “uamenabell! Puozz ittà o sang e quant si brutt!” perché
la vecchia di cui sopra veramente è il cesso, corta, senza denti, capelli
inzevati, le zizze a tracolla, le cosce a tarallo, e i lineamenti del viso di
un trolls dopo che Aragon ci ha affellato la faccia, e poi veste in modo
imbarazzante; minigonne, maglie leopardate, leggins ecc.. che io lo sempre
presa per una pazza che vagava spaventando i bambini. Mo l’altro giorno la vedo che sta paralando
con un viecchio dentro a un treruote carico di patane, e allora ho avuto
l’illumazione, è una zoccola! Infatti poco dopo entra nel treruote e si
infratta nelle terre insieme al vecchio campagnuolo.
Mo vi chiederete “Saittè ma che ci azzeccano le patatinerie
con la vecchia puttuna?” e invece ci azzecca, prima per il discorso della
chiavabilità di cui sopra, magari al viecchio campagnuolo quel cesso a viento
di vecchia ci corrisponde, oppure ci piace solo perchè è l’unica che è disposta
a chiavare con un viecchio spuorco di terra e surore in cambio di 10 uova e una
sacchetta di cipolle, come a voi vi piacciono le patatinerie perché se la gente
è disposta a fare quella fila allora so buone, è una specie di limite
autoimposto di chiavabilità.
Mo’ ci avete presente quelle vacanze all-inclusive su un
isola tropicale? quelle che sembrano le olimpiadi dello sfunno, che tu che ti
credevi una bituniera ti senti mortificato guardando il tuo cornetto e
cappuccino mentre il tedesco affianco si sfonna di uove fritte e wurstel alle 7
del mattino? quelle vacanze che ti danno il braccialetto all-inclusive che ti
da i superpoteri dello sfunno che se lo perdi ti cominciano a cadere i capelli
e ti fai bianco bianco come Smigol? quelle vacanze che “curry primo nemico,
ananasso secondo”? quelle vancanze che ormai padrone della lingua anglosassone
al bar ordini un “fulleight” perché vuoi un chinotto? Quelle vacanze che se il
barista ti dice che il chinotto non è previsto dall’all-inclusive sei cazzo di
chiamare l’ambasciata e far succedere uno scuonceco diplomatico internazionale?
Io ci sono stato, e mi sono fatto subito a conoscere, anche perché nel
villaggio la maggior parte dei turisti erano inglesi, quindi per loro io ero
una specie di rom, quello che però ho notato è che l’inglese ha una sua
concezione dell’isola tropicale, e cioè Bob Marlei, nel senso che pure se sta
menato su isola dell’oceano pacifico a 15 ore di fuso orario dalla Jamaica,
l’inglese nun vo’ sapè nient, iss è Bob Marlei, basta che vede una palma e la
spiaggia bianca, iss è Bob Marlei, allora chi viene viene a cantare nel
villaggio lui o richiede o pretende di cantare “No Woman No Cry” sempre e
comunque, perché iss è Bob Marlei, quindi mi sono sciroppato nell’ordine le
seguenti versioni di “No Woman No Cry”: Swing, a cappella, rockabilly, country,
tammurriata ecc.. e non ve lo dico proprio quando venne il tipo mulatto rasta
che però si mise a cantare Peter Tosh, stava succedendo il linciaggio.
Mo’ voi vi starete chiedendo “Saittè ma che ci azzeccano le
patatinerie e le vecchie puttane con Bob Marlei” e invece ci azzecca, per farvi
capire che ognuno è convinto di avere la sua visione delle cose che magari è
solo dettata da una convinzione socialmente accettata da tutti ma che non
corrisponde alla realtà. A me per esempio Bob Marlei mi ricorda Praia a Mare,
perché all’epoca tenevo una musicassetta by Erry “the Best Of Bob Marlei” e mi
drogavo abbastanza (ero disoccupato, li tenevo i soldi per drogarmi non come
mo’ che lavoro) e allora ero convinto che se mi mettevo a cantare “dont worry
about a thing couse every little things gonne be alright..” sulla sagliuta di Lagonegro
poi la mia cinquecento, stracolma di tende e sacchi a pelo, non sarebbe andata
in ebollizione, cose che però puntualmente accadeva, ragion per cui non mi piace
il raggae.
Poi ci si è messo pure Facebook che ha creato la convinzione
per cui per piacerti una cosa devi essere per forza un azzeccato, non ti può
piacere per esempio una canzone e basta, devi sapere chi la canta, gli autori,
l’autobiografia autorizzata a memoria e devi scaricarti la discografia, sennò
viene qualche altro azzeccato più di te che ti dice che in realtà non ti piace
veramente quella canzone perché non sei psicopatico come lui, o peggio se
magari ti piace qualcosa di imbarazzante tipo i Ricchi e Poveri non lo puoi
palesare sennò i cumpagnielli tuoi ti pareano addosso. Ovviamente tutto ciò
porta ad una certa confusione.
Quindi io direi che sarebbe il caso di aprire le vostre
menti, lasciarsi trasportare senza pensare a niente e a nessuno, senza nessun
condizionamento sociale e/o culturale, solo così le vecchie puttane torneranno
a fare le cazzette, Tony Servillo si trova una fatica seria, Inler jett o sang
in panchina, le patane fritte tornano ad essere un contorno, Bob Marlei se ne
torna in Jamaica e si riesce tutti a capire cosa ci piace veramente… cosa ci
chiavassimo mo’ mo.
Nessun commento:
Posta un commento