martedì 11 agosto 2020
Semp vene a Staggione
Alla staggione il paese si svacanta, manco dieci giorni fa due di loro si sono pigliati a mazzate per il posto della machina qua fuori e mo ce ne stanno na decina.
Il sole abbatte sopra alle lamiere che coprono i balconi e panni stesi subito si asciuttano.
Le sicchiate di acqua sporca che le vrenzole menano sui marciapiedi scomparono subito e la munezza feta più del solito.
Ma se guardi bene ci stanno tutti, so sempre e’ stessi faccie, solo che si arriparano dal calore come le lacerte sotto alle teste delle piante.
Le puteche sono tutte aperte ma i putecari stanno in ferie, scendono ad aprire con gli infradito e i cazuncielli perché stanno faticando però stanno in ferie, se entri nel negozio mi pare quasi che ci dai fastidio, perché stanno faticando però stanno in ferie, se ci chiedi qualcosa sembrano pensare “Ma tu che vai truvann?! Nun o’ vì che stong in ferie!” perché stanno faticando però stanno in ferie. E Capì?
E c’hanno ragione.
Le comitive di criaturi se ne sagliono dal mare con le guance rosse e spellate, i capelli ancora infusi e i pieri spuorchi di rena. O’ mare feta e nafta e la rena è nera ma questo teniamo. Tengono tutti la canottiera lasca e si cacano il cazzo a vicenda menandosi gli zaini e i palloni appresso, ma senza genio perché il mare li ha stracquati.
Faccio il vico accussì almeno cammino al frisco.
Fuori ai vasci i viecchi si arrocchiano con le seggie, le nonne tengono le veste a fiori e i nonni le canottiere bianche e addorano tutti di borotalco. Il giovane che fa il fierro viecchio alla staggione si avota a vendere le spogne e mentre lava la caurara e il trerrote con la pompa mi saluta sfastriuso. Un neonato schiatta a chiagnere da dentro a una finestra e qualcuno ci canta la nonnanonna.
Tutto è più lento; i panni stesi sventolano più lenti, i portoni si chiudono più lentamente, le votate delle chiavi nelle maschature sembrano fare più fatica, perfino i motorini arrancano lenti sui vasoli.
E Tutto è più silenzioso, che è la cosa più strana. Come se il silenzio si fosse sperzo ma si vede che non è di qua. Si sente solo ogni tanto il rumore delle caccavalle di qualcuno che sta lavando i piatti. In questo Silenzio straniero l’eco dello strascino dei miei zuoccoli mi fa pensare. E Penso.
Penso che l’estate è solo una delle cose a cui chesta gente nun tene diritto.
Eppure semp vene a staggione.
Eppure io non lo so se per loro è na cosa bona.
Eppure sembrano felici…
…poi all'intrasatto da dentro a un vascio n’addore e mulignane ndurate e fritte.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento