martedì 28 gennaio 2014

"Sempre i Migliori" ovvero Riflessioni sulla Morte di chi vi è Morto



“sono sempre i migliori quelli che se ne vanno”, un modo di dire che, inevitabilmente, è nei miei pensieri da un po’ di tempo, effettivamente se faccio un rapido censimento di tutte le persone che ho conosciuto e che sono morte, tutte erano veramente persone speciali, che si distinguevano per il loro altruismo e la loro bontà d’animo, quindi questo è uno di quei modi di dire che hanno un reale riscontro nella vita di tutti i giorni, non come per esempio “Dicette il Pappice vicino alla Noce dammi tempo che ti spertoso” che non significa niente, ammenochè tu non sia un Pappice, ma se lo sei per leggere questo blog avresti dovuto sviluppare i pollici opponibili per accendere il Pc, ma se hai sviluppato i pollici opponibili, caro Pappice, perché non ti compri uno schiaccianoci senza che perdi tutto sto tempo a spertusare?

“sono sempre i migliori quelli che se ne vanno” qualche bizzoca amante della chiesa mi ha spiegato che praticamente Gesù chiama a se le persone più meritevoli per farle stare insieme a lui, io capisco pure che Gesù tiene qualche carenza di affetto, effettivamente come figlio unico diciamo che non è stato proprio viziatissimo, in pratica  il papà lo ha mandato ad essere torturato e poi ucciso:

“Gesù a papà lo faccio per la salvezza di tutti i miei figli..”

“ma come tutti i tuoi figli? Ma non sono io il tuo unico figlio?”

“errori di gioventù a papà, tutti gli esseri viventi sono miei figli..”

“ma allora se tieni tutti questi figli perché ci devo andare proprio io a gettare il sangue malamente?”

“vabbè a papà se ci vai poi dopo ti compro quello che vuoi tu”

Quindi ogni tanto Gesù va vicino al padre e gli dice “papà ti arricordi quel fatto della salvezza per tutti, la croce, chella strunzata che mi hai fatto fare e non è servita a niente?.. ja mi sento un po’ solo.. fai morire 20- 30 mila cristiani, che siano di prima qualità però eh, te ne volessi uscire con qualche testimone di Geova o qualche juventino?!..”.

“sono sempre i migliori quelli che se ne vanno” che poi per essere precisi dovrebbe essere “sono sempre i migliori quelli che se ne vanno prima” perché in un modo o nell’altro, prima o poi, tutti quanti ce ne dobbiamo “andare”,  quindi la  differenza sta nel tempo, cioè c’è chi se ne va prima e chi dopo, chi ha più tempo a disposizione e chi meno, e nessuno sa ovviamente a quale categoria appartiene, ma allora perché sprechiamo la maggior parte del tempo che abbiamo a disposizione? Invece che ne so di andare al mare o in campagna, o a trovare un amico, barattiamo il nostro tempo per soldi, pigrizia, orgoglio, facebook.. ecc..

Io poi quando ero più giovane me li facevo questi problemi esistenziali, poi verso i trent’anni mi sono detto ma chi spaccimma me lo fa fare? E mi sono comprato un IPhone. Ho pensato che se il mondo va a puttane a questo punto io almeno un bucchino me lo faccio fare.

Prima di comprare l’Iphone però mi capitava di chiudere gli occhi e pensare, per esempio mi figuravo il pianeta terra in mezzo al nulla, sempre più piccolo nell’universo, poi mi figuravo tutti le migliare e migliare di vite che lo hanno abitato, animali, piante, uomini, donne, chi è morto giovane, chi è morto ucciso, chi ha avuto idee che hanno cambiato la vita di tutti, chi ha creato opere d’arte, chi ha fatto una vita di merda ed è morto nell’attesa che le cose migliorassero ecc.. poi pensavo al padreterno quando ha creato tutto questo fattoapposta, il primo giorno i cieli e la terra, il secondo giorno le piante, la frutta e la verdura (non si sentiva tanto bene quel giorno), il terzo giorno gli animali, i puorchi e gli insaccati, il quarto giorno il caffè e il limoncello, il quinto giorno i dessert e il sesto giorno creò l’uomo a sua immagine e fetente di famma (ah già, mi sono dimenticato di dirvi che il padreterno ha creato l’universo nella sua prima settimana di dieta, perciò esistono un sacco di cose buone). Ho sempre pensato: e se il Padreterno il settimo giorno si fosse riposato; la pasta al forno, le partite ecc.., poi verso sera avesse pensato “ ma famm verè che mi sono firato di fare..” fosse andato a scoperchiare il cupierchio dell’universo e avesse pensato “ua, a verità, ieri mi pareva meglio, ma che spaccett aggio cumbinato..” e avesse schiacciato l’universo tra il pollice e l’indice come una bolla di pluribol, che quello quando inizi poi non riesci a smettere (secondo me i dinosauri si sono estinti così). A quel punto la vita come la conosciamo non sarebbe mai esistita, come il calciomercato invernale per Bigon, niente di niente, né io, né tu, nessuno. Magari tu sei uno di quelli che non crede nel padreterno, ancora peggio, tienimi che ti tengo, praticamente la vita è il frutto di tutta una serie di coincidenze incredibili, inizialmente c’era il nulla, poi il 31 dicembre di svariati milione di anni fa verso mezzanotte si è sentito “tà….tàtà…tàtà…tà…tàtàtà…tàtà…tàtàtàtàtà………………….BUM!!” e si è creato l’universo, all’inizio c’erano sono tanti scogli che vagavano in cerca della capa di un centravanti argentino, a un certo punto questi scogli si sono tuzzati (passo prima io, passi prima tu, oh o’ scè tengo la precedenza, chi so io chi si tu ecc..) ed hanno formato una palla di fuoco, questa palla un certo punto si è raffreddata ed era abitata solo da batteri, poi i batteri si sono scocciati di battiare e si sono menati in mare, pure perché su un ex palla di fuoco fa veramente caldo, e lì sono diventati plancton, dopo un po’ pero i plancton si sono resi conto della figura di merda di nome che tenevano e sono diventati pesci, dando inizio alla prima era dei doppi sensi, quando poi dopo qualche milione di anni le battute tipo “par o’ pesc” ecc.. non facevano più ridere i pesci si sono menati sulla spiaggia e sono diventati rettili, a un certo punto però i rettili si sono sfastriati di mangiare insetti (uh marò e addò so asciut mo’ gli insetti? Che t’aggia ricere… sarà plancton che ha messo le scelle) e sono diventati zoccole, la seconda era dei doppi sensi, poi scignie, poi femmine e infine uomini. Quindi se praticamente mentre il mondo era ancora una palla di fuoco fosse passata di lì un pietra pomice vagante e lo avesse sfondato a quel punto la vita come la conosciamo non sarebbe mai esistita, come le sconfitte meritate per Mazzarri, niente di niente, né io, né tu, nessuno.

Sarà stato il fummo di quarta scelta, ma io quando pensavo a tutte queste cose mi girava un poco la testa e avevo come un senso di smarrimento, però poi dopo il fatto che si fosse bruciata la batteria della macchina non mi sembrava così un dramma come credevo, e vivevo un poco meglio.

“sono sempre i migliori quelli che se ne vanno” che poi io ho sempre creduto nella psicosomatica, cioè credo fermamente che il pensiero possa condizionare concretamente e gravemente la salute del corpo, per esempio a me mi fa sempre male il culo, sono andato dal dottore che mi ha detto che a causa dello stress tengo un ipertono dello sfintere anale, praticamente i muscoli del buco del culo si sono nzerrati e per per cacare devo sforzarmi più del normale, e ciò provoca jastemme e dolore. Effettivamente se ci penso ultimamente, metaforicamente parlando, sto pigliando parecchi cazzi in culo, allora forse psicosomaticamente il mio organismo ha reagito stringendo eccessivamente le pacche fino a far diventare questa autodifesa incoscia patologica. Quindi praticamente le persone buone e altruiste, “i migliori” che se ne “vanno via” prima degli altri, secondo me hanno semplicemente adottato uno stile di vita sbagliato, l’altruismo appunto, che psicosomaticamente nella schifezza di  società odierna che ci ritroviamo può portare anche a patologie gravi e addirittura alla morte prematura. Pensare agli altri prima che a se stessi può essere mortale.

Quindi consiglio a tutti voi, anche se magari per vostra natura non siete portati a farlo, siate i “peggiori”, adeguatevi alla cattiveria umana, allenatevi quotidianamente alla cazzimma, che sennò va a finire non solo che lo prendete sempre in quel posto, con annessi bruciori di mazzo, ma alla fine morite pure prima di tutti gli altri pezzi di merda che vi circondano.

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