venerdì 30 agosto 2013

L'Origine dei Detti Napoletani - Volume 1



Negli anni 60 Ischitella è un lussuoso luogo di villeggiatura oltre ad essere un grazioso borgo di pescatori, capitò che nel 1965 per puro caso si ritrovarono in vacanza tutte insieme le mamme dei futuri deputati del PDL.

E fu a quel punto si verifico un vero e proprio cataclisma, praticamente quando le mamme di futuri deputati del PDL si buttavano a mare per farsi il bagno dopo un po’ che stavano ammollo le si vedeva sobbalzare cacciando dei gridolini tipo “uh..uhuh..uuuuh”.

Il giorno dopo i pescatori buttarono le reti in mare è non presero nemmeno un pesce, e così il giorno dopo e il giorno dopo ancora, cosicché presi dalla disperazione decisero di riunirsi per trovare una soluzione; uno dei pescatori si ricordò che in paese viveva una vecchia star locale che si era ritirata dalle scene proprio nel suo momento di maggiore fama senza un preciso motivo, costui era un cantante rockabilly che faceva le cover di Elvis, Bobby Solo, Little Tony ecc.. per gli americani che nel dopoguerra venivano in villeggiatura qui da noi, e nonostante l’inattività aveva  ancora un grosso seguito. Allora decisero di andare da lui per chiedergli di organizzare il suo trionfale ritorno sulle scene in un concerto per raccogliere fondi per i pescatori in difficoltà. Il cantante in questione era il famoso Riccardo Marinato in arte Rick Marenare che però prima di dire si però si prese un lungo periodo di riflessione. Per questo si diffuse nel paese il modo di dire tutt’ora in uso: “ O Rick Marenare ..o Pover Piscator!”



Nell’800 la carne era un bene di lusso, il popolino non potendo ovviamente permetterselo aveva inventato tutta una serie di credenze popolari intorno a esso che per lo più riguardavo la perdita del senno. Forse inoltre queste credenze erano anche fondate, perché non esistendo ovviamente allora i controlli, il frigo, l’asl ecc.. la mucca pazza regnava incontrastata tra i consumatori di carne. Proprio per queste credenze i macellai avevano enormi difficoltà ad arruolare garzoni, giovani di bottega ecc disposti a lavorare a contatto con la malefica carne per tutto il giorno, quindi spesso erano relegati a fare questo lavoro i giovani più cretini e deficienti del paese. Essendo un bene di lusso poi la carne doveva essere sorvegliata anche la notte per evitare eventuali furti e spesso questi garzoni erano costretti a dormirci sopra per sorvegliarla. E da questa usanza che si diffuse il simpatico modo di dire: “A Carn Asott e E’ Maccarun Acopp”.



Non tutti sanno che prima dell’avvento dei motori a scoppio le persone come mezzo di locomozione non usavano solo i cavalli, i carri ecc.. ma era consueto, specialmente tra le classi meno abbienti, il trasporto in braccio o sulle spalle. Spesso svolgevano questa attività i giovani più robusti che in cambio di un “biglietto” (una banconota) ti trasportavo in braccio da un luogo all’altro. Quando poi un paio di generazioni dopo nacquero le automobili, gli autobus, i tram ecc i giovani si ricordavano dei loro antenati che svolgevano tale attività in tempi non sospetti e orgogliosamente esclamavano il modo di dire in uso ancora oggi. “si o'Nonno tenev e Rote er nu Tram”



Negli anni trenta nacquero i ladri d’appartamento, spesso e volentieri si trattava di vere e proprie bande di criminali che accedevano agli appartamenti delle vittime soprattutto passando per la rete fognaria oppure dagli scantinati ecc… tutti luoghi comunque molto bui, per questo inventarono quello che oggi è comunemente conosciuto come Gruppo Elettrogeno ma allora era a manovella e si chiamava  “O’Lume A’Pugnett”. Gli addetti all’uso del Lume erano due e insieme formavano il cosiddetto “Palo”, che non è, come molti erroneamente pensano, la sentinella della banda che avvisava nel caso arrivassero le forze dell’ordine, ma semplicemente deriva da “Palo della Luce”.

Il “Palo” era composto da: l’addetto all’uso della manovella; di solito il più famoso masturbatore del quartiere, e da  colui che reggeva la Lanterna, e data la luce accecante del marchingegno di solito era un non vedente. Da ciò deriva il modo di dire “A Lanterna Man e Cecat”.



Negli anni 50 erano molto diffuse le case di tolleranza, però purtroppo nel dopoguerra e con l’avvento del boom economico era molto difficile trovare giovani carine disposte a imparare il mestiere più vecchio del mondo, quindi spesso erano delegate alla prostituzione anche donne non di bellissimo aspetto. Al massimo ogni casa di tolleranza poteva permettersi il lusso di avere nel suo staff solo una giovane dall’aspetto gradevole, e spesso i bordelli se le contendevano come accade oggi con le squadre di calcio e i calciatori. Essendo ovviamente molto richieste ai clienti capitava di poter inzupparsele molto raramente ed era considerato quasi un terno all’otto. Da qui il detto: “Pigliat a Bona ca a Malament nun manca maje”.



Come è noto negli anni 50-60 le famiglie erano molto numerose e spesso vivevano al limite della miseria. L’igiene personale non era ancora concepita come oggi ma il benessere economico cominciava a far avanzare pretese al riguardo soprattutto alle donne, da sempre più attente all’igiene. Purtroppo spesso nelle case c’era un solo bagno o addirittura esistevano i bagni condominiali. Quindi succedeva che un giovine quando aveva appuntamento galante con una ragazza dovesse comunque aspettare il proprio turno per la toletta, e quindi spesso e volentieri era in ritardo ed era costretto ad arronzare l’igiene intima e pur sapendo che alla fidanzata ciò non sarebbe piaciuto, ed avrebbe procurato una lite, usciva comunque commentando rassegnato “Ascimm a Pisc Fetient”



C’era una volta la mamma di Silvio…. Vabbuò nun da rett…

“Ngnik Ngnak int a Buttegl”

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