giovedì 24 settembre 2015

Storie di integrazioni antileghiste




Storie di integrazioni antileghiste. Capitolo 1.
Abdul è il mio fornitore ufficiale di frutta e verdura, è marrucchino, che nell'idioma locale significa "proveniente da un posto a piacere tra il Marocco e l'Arabia Saurita", e vende solo frutta e verdura di primissima qualità da agricoltura biologica senza pesticidi esentasse dentro a una barracca col tetto in amianto. Abdul tiene la mia stessa età anche se mi pare il nonno mio con la zella e i denti cacati in bocca perchè fondamentalmente fa na vita e merda tra ramadan e fatica chiuso h24 dentro a quella barracca, ed nonostante ciò è una gran brava persona con un educazione al di fuori della media, a dire il vero non ho mai incontrato un arabo scustumato, a parte Bin Laden (frisco all'anima sua) che uno volta l'ho salutato perchè volevo un autografo e lui non mi cacò proprio che secondo me l'hanno ucciso proprio per questo, forse ha risposto struorto a uno malamento. In realtà l'attività di vendita al dettaglio di ortofrutti non è di proprietà di Abdul ma di On Vicienzo che sarebbe una figura mitologica metà contadino dell'agrosarnese sulla settantina e metà fiasco da 5 litri, che non l'ho mai visto sobrio nemmeno alle 8 di mattina e quando gli chiedi com'è la sua frutta biascica qualcosa tipo "AschMalnemaCommNientimenèNuZuccherPaMaronna". Per questo è Abdul che manda avanti la baracca e si occupa praticamente di tutto. Abdul poi è segretamente innamorato di mugliera ma io non sono geloso anche perchè per questo fatto Abdul quando ci spiccia ci da sempre la meglio robba che se gli dico "Abdul danni due cresommole" lui risponde nella sua lingua arabo-napoletana "Che devi fari questi cresommole, pigliati i percochi, sienti a mè, curnù" e poi quando ci fa il conto mi fa sempre sparagnare e ci arregala gli odori, però non si è mai permesso di offrirmi un cammello per mugliera, che a conti fatti non mi conviene perchè magari col cammello sparagno pure u n poco di nafta ma pure ammaestrandolo per bene il caffè e i chionzi non li saprebbe mai fare. Ci ho provato a offrirgli a mia suocera per un cammello, ma pure un dromedario, ma pure un ciuccio muorto, ma lui mi ha detto "è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che io mi piglio a tua suocera". Abdul erano 7 anni che non vedeva sua moglie, ovviamente non ha figli perchè non ha avuto manco il tempo di farli, prima sono andato a comprare la frutta e mi ha detto che però finalmente è riuscito a portare anche lei in Italia (ed è rimasta ovviamente incinta subito) perchè On Vicienzo teneva una casa di proprietà che si è sfittata e gli ha permesso di vivere lì senza pagare il pigione che quando gli ho chiesto "come mai On Vincè?" lui ha risposto "AschMalnemaCommNientimenèCommANuFiglioPaMaronna".

Storie di Integrazione antileghista. Capitolo 2.
Torre Annunziata,
interno Bar (non diciamo il nome per non fare pubblicità, vi dico solo che una volta ci entrò uno di Caracas e disse "ma addos spaccimmas so' capitatos"). Entra un zincaro:
"dare moneta signor.. io bambini.. fame.. ecc.."
parte coro di sberleffo-disapprovazione; "uèèèèèèèèè nun ce cacà o cazz" "ca nun ce sta na lira" "ci abbruciano le cerevelle" "ma chi ta mannat" ecc...
Sfasulato da Bar n.1: "che po' chiagnite sempre miseria voi zincari e po facit e funeral che cavall e gli elicotteri!" Zincaro: "noooo ma quelli non zincari come noi" Sfasulato da Bar n.2: "semp zincari song!" Zincaro: "no quelli so (etnia zincara a piacere) noi invece siamo (altra etnia zincara a piacere)" Sfasulato da Bar n.1: "nun aggio capito.. chill so più zincari di voi?" Zincaro ( che ormai si è assettato e ha ordinato un caffè perchè ha capito che non ci asce niente): "Noi schifiamo quei zincari là" Sfasulato da Bar n.2: "ma comm'è vi schifate zincari e zincari?" Sfasulato da Bar n.1: "si vede che so nata specie e zincari.." Zincaro: "tu non chiamare me (etnia zincara a piacere) perchè potrei anche offendere" Sfasulato da Bar n.1: "comm'è? nun agg capito stu fatt" Sfasulato da Bar n.2: "ma chist over sta facenn?" La coppia di Sfasulati ormai incuriosita cerca di approfondire l'enigma zincaro con altre domande ma interviene Peppe il Barista a risolvere la questione: "Guagliù, praticamente è comm o' Savoia e a' Turris!"

Storie di integrazione antileghista. Capitolo 3.
On Ciccio (L’egregio Signor Francesco) è il mio padrone di casa. E’ la classica brava persona che ha faticato tutta una vita ( a nero) per costruirsi la villetta (abusiva) e godersi la pensione in grazia di Dio. Non è stato sempre così però, una decina di anni fa lo trovarono miezo muorto a terra e fu operato per dei problemi cardiaci, adesso tiene una cicatrice che gli parte da dietro alla recchia e gli arriva all’ombelico e tieni più batterie in cuorpo lui che un muletto, inoltre quando parla coniuga sempre i verbi col suffisso all, per esempio per dire prendilo lui dice “pigliall”, per dire chiudilo “nzerall”, per dire pagalo “pagall” ecc.. mo non lo so se è una cosa che gli ha portato la malatia o parlava così già da prima. All’epoca dovette lasciare il lavoro (meccanico) e trovarsi un alternativa meno usurante. Nella zona ad est del Vesuvio ci sono tante fabbriche di cinesi e vige una strana consuetudine, praticamente i cinesi dovendo faticare quelle 15-16 ore al giorno (con un pugno di riso cit.) non tengono il tempo di crescersi i figli allora li danno in affidamento a famiglie autoctone fino ai 2 anni di età dietro compenso ovviamente. Mo On Ciccio si prese un cinesino in casa ma siccome che è un piezzo di pane ci spendeva più soldi di quanti ce ne davano i cinesi per non far mancare niente al piccolino. Mo per non tirarvela a lungo in pratica il piccolo cinesino adesso tiene 15 anni, passa più tempo a casa  di On Ciccio (che lui chiama Nanà, nonno in cinese) che a casa sua. Nanà gli paga perfino il doposcuola senza ovviamente prendere più un  soldo. Il ragazzino è tifosissimo del Napoli e ovviamente, anche se probabilmente si chiama diversamente, per tutti è Francesco.

Nessun commento:

Posta un commento