venerdì 9 giugno 2017

Taurasil

Ormai sono quasi 3 mesi che l’allergia non mi fa trovare pace: naso appilato, prurito agli occhi, agli stinchi, agli avambracci, lebbre sparse, varicella intermittente, perocchi pettuttpart, un fastidioso prurito intimo ecc… che non si leva con niente: spray nasali di Lurdes, antistaminici alla droga , colliri all’oppio, clisteri di zirtec, vagisil all’eucalipto ecc…
Sono andato pure dal dottore che mi ha visitato e mi ha detto:
“Ciro per vedere se sei allergico dobbiamo fare le prove..”
“Dottò perché volete le prove? mettete in dubbio la mia parola? v’ho giuro che sono allergico!...così mi offendete..”
“no Ciro ma quando mai… che so sti cose tra di noi… hai equivocato.. m’ea scusà..”
Mi ha scritto le bustine di aulin e me ne ha mandato.
Comunque anche senza le prove col tempo ho capito a che cosa sono allergico: i pullici della polvere volgarmente detti acari, la spaccimma delle piante volgarmente detta polline, i tazanielli della muffa volgarmente detti allergeni, la madre di mia moglie volgarmente detta gnora.
Mo ieri sera si festeggiava il compleanno di un caro amico e allora ce ne siamo andati a mangiare in una trattoria paisana di paese, quelle belle tratturie di lignammo coi trattori trasformati in aiuole per i fiori nel giardino e le giostrine per i bimbi non a norma, dove si mangia il capucuollo affussato, il provolone impiccato, il salame affogato nell’uoglio, la caciotta atterrata viva nella segatura, la ventresca accultellata ecc… quelle tratturie dove i salumi e i formaggi fanno una brutta morte insomma.
Mo alla sala affianco si festeggiava un altro compleanno paisano con la gente che abballava quei balli paisani con le tammore paisane, le nacchere paisane e le fisarmoniche paisane, che si divertivano paisanamente come i pazzi che era un piacere paisano solo a guardarli. A un certo punto si è avvicinato il festeggiato palesemente mbriaco con una butteglia dicendo “questa è Taurasi fatto con l’uva! L’ho fatto io con i miei stessi piedi! Favorite…” e ha posato questa butteglia paisana sulla tavola che era ancora sporca di schiumma di fermentazione, si vedeva dal colore che era vino paisano senza polifosfati e barbiturici aggiunti e senza neanche il cicero dentro che mio nonno mi diceva sempre che per farlo diventare frizzante i campagnuoli ci mettevano il cicero dentro che giustamente sprigionava gas e il vino si frizziava tipo idrolitina che effettivamente pure io quando mi mangio i ciceri, forse pure perché tengo il fisico della tamiggiana, sprigiono tanto di quel gas che non vi dico.
Mo fortunatamente al nostro tavolo erano quasi tutte astemi, tranne un paio di femmine che però quando hanno sentito il fatto dei piedi del campagnuolo, hanno assaggiato il vino per educazione e poi sono andate e vummecare in bagno a turno, quindi praticamente mi ho dovuto bere da solo una bottiglia di ottimo Taurasi che aveva una gradazione alcolica di 78° che mi sono chiesto se il campagnolo forse si lavasse i piedi con la sambuca.
Mi sono imbriacato a vino come non facevo da anni, quelle belle ubriacate paisane che stai nella santa allegrezza senza avere gli effetti collaterali tipo nausea, sonno o colite. Mi sono andato a dormire verso le 2 nella pace degli angeli proprio pur sapendo che stamattina avrei jastemmato santi e maronne per il mal di testa e i vuommechi, e invece non solo ho dormito come un criaturo affasciato, ma mi sono scetato una bellezza e perfino l’allergia dopo mesi di sofferenze è scomparsa miracolosamente.
Mo se stessimo in un paese civilizzato, altro che 80€ rialati a fummo negli occhi, “il Taurasi fatto con l’uva scamazzata coi piedi lavati a sambuca” dovrebbe essere passato come antistaminico dalla mutua.Col nome commerciale di Taurasil.

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