Ieri sera ho visto un fravecatore icchione. Sono stato
mezz’ora a fissarlo tanto che penso che a un certo punto ho anche rischiato il
mazzo. Non ne avevo mai visto uno, a parte quello dei Village People. Teneva
tutta l’aspetto di un fravecatore; jeans spuorco di fraveca, maglietta della
salute bianca, abbrozzatura d’ordinanza: bracci, avambracci, scozzetta e scollo
a V, però era palesemente icchione. Lo so, stiamo nel 2017 e non dovrei fare
certe discriminazioni sessiste, che c’è di male se a un fravecatore ci piace la
cucchiara dietro? Pammoreddio.. Però non posso negare che la cosa mi ha stupito
alquanto. La curiosità mi logorava dentro e sono stato a un tanto così da
chiederglielo, avevo pure studiato una
frase ambigua tipo “Scusi, Masta, io DIETRO casa, sul muro del giardino, tengo
una SENCHIA e mi piacerebbe che qualcuno ci mettesse qualcosa DENTRO per
chiuderla” na cosa accussì e poi vedevo lui come reagiva e invece non ho detto
niente perché ormai sto tutto flesciato dall’omofobia a schiovere da social che
devo stare accorto a scrivere icchione senza la r che sennò il facebook mi
blocca per 3 mesi. E invece avrei potuto semplicemente dirgli “Scusi, Signor
Icchione, ma lei per caso stava nei Village People? Me lo farebbe un autografo
sulla cammisa di stucco?”.
Stavo dal chianchiere e lui si stava facendo la marenna
d’ordinanza con la “FESA DI TACCHINO” perché stava a dieta…………………. che io
quando vado dal chianchiere già mi sento molto a disagio perché, non
disprezzando a voi, essendo io un puzzato di fame, mi trovo sempre davanti
l’avvocato, il ngiegniere, l’assessore, il ricuttaro di turno insomma che
ordina mezza vacca argentina frollata 8 mesi con la maglia del Pocho Lavezzi
addosso originale e autografata a 98€ all’etto e poi quando viene il mio turno
io con la voce della piccola fiammiferaia ordino il mio fetentissimo mezzo
chilo di macinato misto che il Chianchiere mi guarda tutto schifato e me ne
pesa almeno 800 grammi
e poi mi fa “che faccio lascio?” e allora io scoppio a piangere, oppure scappo,
oppure lo piglio di faccia e faccio tutto un discorso acinquestelle sull’onestà
dei chianchieri e la cazzimma delle bilance, oppure se sto di genio faccio il
finto simpatico “Che vuò lascià! E che è Natale!” che poi dopo anche se ordino
un etto di prosciutto cotto quello buono senza polistirolo per la bambina
comunque ormai la figura di merda l’ho fatta e me ne esco dalla chianca con la
capa acalata, il giovane del chianchiere che mi segue con un campanaccio in
mano e le casalinghe che allontano i figli e nci dicono “Lo vedi? Se non vai a
scuola poi addiventi come a lui!”. E
invece avrei potuto semplicemente dirgli “O’ chiachiè ma perché non te fai tra
quarti e cazze de tuoje argentini frollati 8 mesi int a fess e mammt?”.
Perché parliamoci chiaro il vero problema della società
odierna è l’incomunicabilità.
I social network, wuozzapp e Co. sono qualcosa di
estremamente ipocrita. Non hanno niente di sociale anzi sono il paradiso degli
asociali. Non che la cosa mi dispiaccia perché, non disprezzando a voi, io mi
sono fatto schifare pure da gente che non sa che faccia tengo. Però almeno io
sono onesto. Sono sprucido, antipatico e asociale ma non faccio niente per
nasconderlo. Da qua a cent’anni che muoro la genti potranno dire
tranquillamente “Te lo ricordi a Ciro?.. uanema e comm o’ schifav!” ..
afamocc.. ammen!
I social abituano all’asocialità, io me accorgo perché gia
sono asociale. Che ne saccio viene il compleanno di un amico tuo? Facebook non
solo te lo ricorda ma ti da la possibilità di arronzarlo con un fetentissimo
messaggio ondine. Quando invece avresti dovuto telefonarlo, o a niente a niente
andarlo a trovare, portargli un regalo etc etc.. Invece hai risolto in tre
nanosecondi. Una comodità, Pammoreddio, che però abitua sempre più
all’asocialità e alla disumanizzazione. E
invece avresti potuto semplicemente chiamarlo e dirgli “Auguri icchiò” tre o
quattro battute sull’età che avanza e l’impotenza che incombe ed ecco fatto.
A un amico ci succede qualcosa di brutto? Un bel messaggino
su wuozzapp con la faccina che piange e il cuoricino e apposto così. Manco lo
sforzo di comporre una frase di senso compiuto, come le sciglie, gli
astrolopitechi, le femmine…. E invece avresti potuto semplicemente dirgli “Mi
dispiace, quassiasi cosa a disposizione!” tre o quattro frasi fatte e ecco
fatto.
Ti appiccichi con cainateta? Una bella frse di OscarWild
sullo sfondo del mare dei caraibi tipo “La Gente sono cattive!” nella speranza
che lei colga lanciata in pasto ad una accozzaglia di capere psicopatiche che è
più o meno come se uno parlasse dei suoi problemi di sessualità con
Pacciani… E invece avrei potuto
semplicemente dirgli “Uè chittammuò! Ma che spaccimm stai passann!?” tre o
quattro cene per apparare e ecco fatto.
A me figuratevi che me ne fotte… se il mondo scapezza tanto
di guadagnato e anzi, mi dovrebbe far piacere che la società si adegua alla mia
sprucidezza, però mi faceva piacere anche
pensare che là fuori ci fosse qualcuno meno stronzo di me. Anche perché sennò
io poi lo stronzo con chi lo faccio?
E ancora ancora, noi possiamo notarle queste cose,
resistere, evitare di adeguarci (anche se forse è troppo tardi). Ma le nuove
generazioni invece avranno solo questa socialità.
Una socialità disumana, che abitua ad arrunzare tutto; i sentimenti,
le emozioni. Tutto stereotipato in fetentissime frasi di qualcun altro, in
candele virtuali e faccine di cazzo che piangono e ridono.
Sentite a me, Scetatevi da sto suonno, accantonate per un po
la cazzimma e riabituatevi a parlare, ad esprimervi, a mettervi nei panni degli
altri, e insegnatelo ai vostri figli perché una socialità così per forza di
cose porta a giudicare e condannare chiunque per qualsiasi cosa. Anche solo
perché è niro, icchione, fravecatore o chianchiere disonesto.
E a me mi parono le basi del Nazismo.
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