giovedì 28 febbraio 2013

Una Canzone Neomelodica



Purtroppo non tutti sono a conoscenza del fatto che originariamente le canzoni neomelodiche napoletane vengono scritte in italiano fluente e solo in un secondo momento vengono tradotte in resinaro e poi infine in napoletano.

Come ha portato alla luce Maria Nazionale a Sanremo, con una canzone scritta da Tony Servillo, sono molti e autorevoli gli autori dei testi neomelodici, anche se per lo più sono grandi poeti semi-sconosciuti al grande pubblico, come Gianluigi Nocella, Giò DiTonno, Giuseppe Lapapaccia, Oscar Scarpariello, Francesco Lafronna, Alfredo Strummolo, Giandomenico Tarallo ecc.. sono per citare alcuni dei più importanti nomi della scuola cosiddetta dei “Nuovi Di Giacomo”.

Durante una mia ricerca portata avanti nel periodo in cui lavoravo per la ditta “Totore O’ Cacauff –sfratti, piccoli trasporti e sgombero Cantine” ho trafugato dal cascione dell’apecar del signor Salvatore uno spartito musicale, proveniente dallo sfratto di un negozio di Caivano “Pasquale Sorrentino Menagement e musicassette”.

Trattasi di un rarissimo spartito di un testo neomelodico ancora non tradotto dall’italiano al napoletano; infatti queste “bozze” nella maggior parte dei casi venivano distrutte perché c’era la convinzione che una volta scoperto l’elevato grado culturale dell’autore, il brano avrebbe potuto perdere appeal per la mazzamma del pubblico a cui era destinato.

Il Testo è opera di uno dei più grandi maestri del genere del XXI secolo, Federico Cuozzo, che scrisse questo capolavoro per una delle voci femminili neomelodiche più interessanti degli anni 80, la famosa Concetta Esposito meglio conosciuta col suo nome d’arte: Assunta Scognamiglio.

Le musiche sono del maestro Giuseppe Verdi (omonimo di Secondigliano) e l’arrangiamento sotto minaccia a mano armata è firmato del maestro Peppe Vessicchio.

Questo rarissimo reperto culturale, ovviamente, è un opera in fase embrionale e quindi scritta in italiano, nel condividerla con voi vorrei che immaginaste quale sarebbe potuto essere il risultato finale, che era nell’intenzioni del Cuozzo, una volta ultimato il lavoro di traduzione:



Di Cuozzo-Verdi-Vessicchio



TITOLO: SONO A CONOSCENZA DEL FATTO CHE MI HAI TRADITA MA SE TI FAI TATUARE IL MIO NOME SULL’AVAMBRACCIO POSSO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE L’IPOTESI DI PERDONARTI.



(Prima Strofa)



Ho appena scontato la mia pena detentiva per il reato di contrabbando di tabacchi e fumo nervosamente nei pressi dei cancelli dell’istituto di detenzione femminile nell’attesa che mia cognata passi a prendermi con la sua autovettura.

In lontananza mi sembra di riconosce una persona cara che non vedevo da svariati anni che affannosamente si precipita verso di me.

Trattasi di Maddalena, una mia cara amica d’infanzia che mi ha sempre stimata ed voluta bene dimostrandomi sempre devozione e sincerità.

Nonostante il lieto evento della mia scarcerazione noto però in lei un velo di malinconia ed un certo imbarazzo nei miei confronti, come se mi stesse nascondendo qualcosa, e allora educatamente glielo faccio notare.

Dopo le mie insistenze mi confessa tra le lacrime di averti visto uscire con numerose donne durante la mia detenzione.

In un primo momento stento a credere a quello che mi dice Maddalena arrivando anche ad ipotizzare che lei potesse essersi immaginata tutto e accusandola di volere intenzionalmente arrecarmi un dispiacere gratuito.

Maddalena allora a testimonianza della sua lealtà nei mie confronti mi rammenta di tutte le volte che durante i controlli della Guardia di Finanzia lei mi permetteva di occultare la mia piccola attività ambulante nella sua abitazione al piano terra.

Dopo aver constatato la sincerità di Maddalena mi faccio prendere dallo sconforto e mentre maledico il tuo nome e piango disperatamente, tento un atto di autolesionismo cercando di schiaffeggiarmi.

Ma tale atto estremo viene prontamente impedito da Maddalena che mi blocca il braccio repentinamente.

A quel punto non posso fare a meno di notare il tatuaggio sul mio avambraccio destro, opera di una mia compagna di cella, che riporta il tuo nome di battesimo “Catiello”.

Questa visione risveglia in me una rinata speranza nella costruzione di un rapporto di coppia con te e un sentimento di compassione nei riguardi della tua persona che mi fanno pensare a quello che potrebbe essere un gesto che adeguatamente mi dimostrerebbe la tua avvenuta redenzione:



(Ritornello)



Sono a conoscenza del fatto che mi hai tradita ma se ti fai tatuare il mio nome sull’avambraccio posso prendere in considerazione l’ipotesi di perdonarti.

L’avvocato, durante i nostri ultimi colloqui, aveva cercato di farmi capire qualcosa ma io pensavo fosse solo una persona incline a mettere zizzania.

Sono a conoscenza del fatto che mi hai tradita ma se ti fai tatuare il mio nome sull’avambraccio posso prendere in considerazione l’ipotesi di perdonarti.

Ho già preso appuntamento con uno dei più rinomati tatuatori della città, confido nella tua puntualità perché un tuo eventuale ritardo sarebbe da me interpretato come sintomo di scarsa considerazione nei confronti della mia persona.



(Seconda Strofa)



Sono appena rientrata nella mia abitazione e ho trovato ad accogliermi amici e parenti accorsi a festeggiare la mia ritrovata semi-libertà.

I primi a manifestarmi il loro affetto sono i miei sette figli che mi riempiono di attenzioni, tranne Natascia la mia figlia maggiore adolescente che nel mostrarmi una certa freddezza mi fa intuire che forse è a conoscenza delle tue malefatte.

Finiti i festeggiamenti chiedo cortesemente a mia madre se per questa notte potrebbe ospitare la prole nella sua abitazione, lei, con l’innocenza che solo gli anziani possono avere, pensa che dopo 8 anni di detenzione ho desiderio di congiungermi carnalmente con te e quindi accetta accennandomi uno sguardo malizioso.

Una volta rimasti soli, prima ancora che io potessi rimostrarti le mie accuse, tu sembri già aver capito, e ti immoli ai miei piedi in lacrime chiedendomi perdono.

Singhiozzando cerchi di giustificare le tue esperienze extraconiugali apportando varie tesi che vanno dalla debolezza della carne fino alle inevitabili esigenze fisiologiche comuni a tutti gli uomini.

La visione di te in ginocchio piagnucolante però va a minare inconsciamente la mia concezione di Uomo dominante e sicuro di sé al tal punto da farmi dubitare della tua virilità, e te lo faccio notare.

Offeso dalle mie parole, in un impeto di rabbia e di orgoglio, scatti in piedi con un gesto atletico e offendendomi pesantemente cerchi di schiaffeggiarmi.

Fortunatamente, e grazie anche agli anni di duro allenamento nell’istituto di detenzione, riesco a bloccare il tuo braccio prima che tocchi la mia guancia.

A quel punto la visione dei nostri due avambracci, stretti in una morsa violenta, il tuo nudo e il mio invece adornato dal tuo nome, mi inteneriscono il cuore  e mi danno il coraggio di illustrarti quale potrebbe essere la via che potresti intraprendere per dimostrarmi la tua avvenuta redenzione:



  (Ritornello)



Sono a conoscenza del fatto che mi hai tradita ma se ti fai tatuare il mio nome sull’avambraccio posso prendere in considerazione l’ipotesi di perdonarti.

L’avvocato, durante i nostri ultimi colloqui, aveva cercato di farmi capire qualcosa ma io pensavo fosse solo una persona incline a mettere zizzania.

Sono a conoscenza del fatto che mi hai tradita ma se ti fai tatuare il mio nome sull’avambraccio posso prendere in considerazione l’ipotesi di perdonarti.

Ho già preso appuntamento con uno dei più rinomati tatuatori della città, confido nella tua puntualità perché un tuo eventuale ritardo sarebbe da me interpretato come sintomo di scarsa considerazione nei confronti della mia persona.



Breve assolo di chitarra elettrica che introduce la parte parlata:



Non devo più dubitare della sincerità di Maddalena,

lei è a pieno titolo la mia migliore amica,

l’avvocato è una persona discutibile,

sarà mia premura fargli recapitare delle minacce di morte,

in fondo anche io ho sbagliato quando la mia compagna di cella,

a compenso del tatuaggio fattomi, pretese di essere pagata in natura,

il nostro amore è scritto indissolubilmente nei nostri cuori,

è finalmente adesso resterà anche sui nostri avambracci per l’eternità.





  (Ritornello)



Sono a conoscenza del fatto che mi hai tradita ma se ti fai tatuare il mio nome sull’avambraccio……..



Assolo di fisarmonica a sfumare accompagnato da frasi sussurrate:



Maddalena ti voglio bene, l’avvocato morirà, sui nostri avambracci l’eternità.

Fine

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