Una delle conseguenze di non voler arrendersi all’autunno è
che la matina scengo ancora con la magletella a meze maniche (t-shirt, per i
chiattilli). Il fatto è che, stupidiato dal suonno, non mi rendo mai conto
della reale temperatura esterna, e infatti stamattina sono arrivato fuori alla
posta e poi nell’ordine mi sono reso conto che: prima cosa stavo sveglio, anche
se non sapevo come fossi arrivato lì, seconda cosa
che faceva un fetente di freddo con patapati sparsi, grandine a grappoli,
nebbia in valpadana, cavallette dell’apocalisse ecc.. allora mi ho arricurdato
che tempo fa misi un giacchettiello dietro al cuofano, il classico
giacchettiello che saddà jettà, che ti accattò mammà in coppo pugliano e non si
sa come è sopravvissuto a innumerevoli sfratti, che però “mo me lo metto dietro
al cuofano ca un se po mai sapè”, ovviamente il giacchettiello in questione è
qualcosa di apocalitticamente imbarazzante; color rosso SanCiro con rifiniture
in grigio depressione, cappuccio anni 90 con laccio antisuicidio, ammappucciato
come se ci avesse andata in letargo una intiera famiglia di zoccole, odore a
metà tra nafta e umidità, non si esclude che sia stato usato in passato per
controllare il livello dell’olio o come gancio di traino, ma comunque con la
mia t-shirt declathon azzurra ci stava una favola per questo, visto che ormai
ho perso qualsiasi dignità umana e faccio collezione di figure di niente,
decido comunque di indossarlo perché meglio essere scambiato per puzzato di
fame che prendere la bronchita che poi essendo veramente un puzzato di fame non
tengo i soldi per comprarmi le medicine. Per ripararmi dalla pioggia poi ho
ritrovato sotto alla rota di scorta un ricchionissimo ombrellino bianco a pois
rosa con inserti in merletto col manico curto e un asticella spezzata, che
probabilmente dato le dimensioni è stato progettato per riparare dalla pioggia
le capocchie di cazzo. Mi avvio così bel abbardato verso la posta, al che il
necro che chiede l’elemosina fuori mi piglia sotto braccio (il suo outfit era:
maglietta del Barcellona, jeans multitasking, scarpe antinfortunistica sporche
di fraveca) e mi dice. “Fratello questa veramente è zona mia, però ti ho visto
che veramente staje più nguaiato di me, facciamo così, tu ti metti all’entrata
io all’uscita e poi spartiamo” e io gli ho risposto “caro amico necro, dammi il
tempo che pavo ste bollette, chiamo al masto e mi do malato e poi ci apriamo
questa società a responsabilità immigrata che sicuro mi abbosco di più che
andando a faticare”. Traso nella posta, mi scanso quelle 3-4 vecchie che mi
volevano dare i 20 centesimi e una suora che mi voleva purtare alla caritas, e
mi accorgo che è jurnata di pensioni è ci stanno orde di giovani sfasulati che
portano la nonna a riscuotere venerandola come fosse la Venere di Willendorf e
tutta la curva B di vecchi assettati che si allamentano random con gli
impiegati allo sportello “Oilloc mo se soss nata vota” “Oilloc mo se fa a chiacchierata”
“Oilloc mo se pigl pur o’ cafè chill già fatica assai” ecc.. che secondo me li
paga la posta per incentivare gli impiegati e infatti quando gli ho chiesto
“scusate o’ nò che numero tenete?” mi ha risposto “No no io la pensione lo
presa ieri, stamattina so venuto apposta per cacare il cazzo”. Allora ho
desistito e me ne sono uscito, solo che non ho trovato al necro che
evidentemente aveva visto passare una giovina ariana e ha dovuto un momento
violentarla, o forse ha visto passare un italiano che lavorava (è difficile) ed
è andato a rubarci il lavoro, o forse è andato a riscuotere i suoi 40€
giornalieri che gli regala lo Stato italiano per andarli a sperperare in droga
e Snai. Mo sto fuori alla posta facendo il paro e sparo se mi conviene andare a
faticare o prendermi il posto del necro.. male che vada sopra a facebook alla
voce lavoro scrivo “Ricercatore”… Ricercatore di spicci..
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